ARTEMISIA - Intervista alla Band


Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?

-Sicuramente questo album può considerarsi il più maturo dei tre, forti delle esperienze  con gli album precedenti. Detto questo, suona ArtemisiA al 100%; un lavoro decisamente più rock e sicuramente più fruibile all'ascoltatore, che spazia da momenti molto power come “ La strega di Port'Alba” a momenti piu' tranquilli e di ampio respiro come “ Insana apatia”. Decisamente un buon album.

Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?

-La band è nata nel 2006 da un idea di Vito ed Anna, che ad un certo punto del loro vagare musicale hanno sentito l'esigenza di proporre qualche cosa che si differenziasse dal solito rock italico ed abbracciasse il loro modo di vedere la musica, trovando poi in Ivano e Gus le persone giuste per poter portare avanti il progetto.

Come è nato invece il nome della band?

-Il nome doveva rispecchiare un po' quello che è il sound della band, mantenendo però qualcosa di femminile, in modo che richiamasse il fatto che abbiamo una cantante donna. Quindi, ArtemisiA, denominazione latina per l'olio d'assenzio, nota anche per le sue proprietà che inducono agli “Stati alterati di Coscienza”. Usato anche nel '800 da Baudelaire, Verlaine, Rimbaud, considerati i poeti maledetti, ci sembrava calzasse a pennello.

Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?

-Solitamente, nei testi degli ArtemisiA, il filo conduttore sono delle sensazioni nascoste   che riaffiorano in certi momenti particolari della vita. Testi con una sensibilità molto femminile e con un certo peso. Specialmente nell'ultimo lavoro, si parla di problematiche come lo stupro (Nel dipinto), la paura del proprio io (Mistica), per poi passare alle  leggende (La Strega di Port'Alba e Corpi di Pietra) ed avvicinare l'ascoltatore all'aldilà (Presenza). Il tutto condito da un alone di misticismo che ci contraddistingue.

Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?

-Senza dubbio il connubio di un rock massiccio alternato alla dolce vocalita' di Anna che a nostro avviso rende il sound molto speziato e particolare. Non da meno un sound che va ad attingere a sonorità tipicamente anni '70 ma con un mix di “progressive” e stoner rock cantato in italiano, che credo ci collochi nell'ambito musicale nostrano come unici.

Come nasce un vostro pezzo?

-Solitamente Vito ed Anna portano in sala prove un idea con riff e testi, dopo di che ci si mette al lavoro con Ivano e Gus cercando di dare una stesura al brano, dove ognuno di noi mette delle idee raccolte dal proprio bagaglio musicale, facendo sì comunque che risulti piu' ArtemisiA possibile.

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

-Direi “Presenza”, per un fattore senza dubbio emozionale, in quanto questo brano è stato concepito in seguito a degli avvenimenti successi in sala prove, dove abbiamo in piu' occasioni avuto la netta sensazione che ci fosse una presenza (no!! non abbiamo usato l'assenzio…) e questo ci ha ispirati per il brano.

Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?

-Bé nel nostro sound prevale la matrice seventy, anche se poi ognuno di noi ha un bagaglio musicale tutto suo, credo si senta forte le influenze di bands come Black Sabbath, Led Zeppelin, Metallica, ecc. Per quanto riguarda il cantato direi che si rifa' al “cantautorato” femminile italiano.

Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live? 

-Innanzitutto stiamo promuovendo l'album su vari canali, ovvero radio, giornali, web magazine e quant'altro possa diffondere l'ArtemisiA sound. Senza dubbio ci saranno dei live visto che siamo una band prevalentemente da palco.

E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?

-E’ decisamente una cosa che ci solletica da un po' quella di realizzare un bel live, visto che ora, dopo tre album, di materiale ne abbiamo e quindi sarebbe fattibile come discorso. Per ora ci stiamo concentrando sulla realizzazione di un videoclip che gireremo quanto prima.

Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?

-Purtroppo la scena musicale italiana è alquanto stantia, non perchè manchino artisti validi, tutt'altro, ma perché agli italiani manca l'educazione musicale, ovvero manca la voglia d'ascoltare, d'azionare il cervello e valutare quello che si sta ascoltando. È molto più semplice canticchiare qualche cosa di gia' sentito e questo ha portato all'esplosione di coverband e tributeband che di certo non contribuiscono alla crescita della musica italiana! Andando avanti così, paradossalmente, tra un decennio ci ritroveremo con la tributeband della tributeband. 

Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?

-Senza dubbio internet è una buona vetrina dove poter farsi conoscere e promuovere i propri lavori. Infatti, grazie ad internet, siamo venuti in contatto con la Videoradio del grande Beppe Aleo. La reputiamo un buon veicolo promozionale ora che purtroppo il cartaceo è relegato a pochi “aficionados”. 

Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?

-Come musicisti non spetta noi dirlo, come artisti ci gratifica moltissimo, in quanto difficilmente catalogabili specialmente nell'ambiente musicale italiano, quindi crediamo che una certa personalità ci sia e di conseguenza facilmente identificabili.

C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?

-Senza dubbio con le bands menzionate prima, ma ci sono anche moltissimi musicisti come Fossati, Pfm, Timoria, Orme e molti altri del panorama italiano con i quali sarebbe un onore poter collaborare.

Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

-Sì, vorremmo dire di ascoltare ed acquistare musica non solo perchè dettata dalla moda del momento ma di essere curiosi, cercare novità nel substrato musicale, soprattutto italiano, dov’è pregno di bravi musicisti facendo così elevare la qualità della musica stessa. Grazie della bella intervista e buona musica a tutti!!!

Maurizio Mazzarella