CHRONOS ZERO - A Prelude Into Emptiness

Bakerteam Records
Davvero bravi questi Chronon Zero, band del cesenate dedita ad un purissimo progressive metal improntato sulla mitologia. A Prelude into Emptiness - The Tears Path: Chapter Alpha è il loro disco d'esordio ed è un lavoro rischioso per un gruppo all'esordio. Un rischio probabilmente calcolato per un disco d'impatto, ma dalla presa non immediata, che paga dazio alla presa, per puntare sull'arte e sulla qualità. Una sfida difficile certamente, ma a conti fatti vinta. A Prelude Into Emptiness è un lavoro complesso, che fonde lo la forza e la grinta dei Symphony X, la tecnica dei Dream Theater e la melodia dei Queensryche. Jan Manenti dietro al microfono, dallo stile molto simile a quello di Russel Allen, duetta in modo elegante con la voce femminile, facendo divenire i contenuti dell'album molto raffinato ed elegante. E' certamente un lavoro di qualità A Prelude Into Emptiness, molto Eldritch anche in alcuni frangenti, capace di rimarcare la discreta personalità del gruppo e che certamente persegua un'identità precisa. Ogni brano è una piccola perla, grazie a strutture ben articolate e curate con la giusta minuzia. Inizialmente un progetto del chitarrista Enrico Zavatta, i Chronos Zero esordiscono nel modo giusto, con brani che se pur difficili da comprendere ad un primo ascolto, si dimostrano atti a resistere nel tempo. Come l'iper tecnica Breath of Chaos, la maestosa Shadow's Lair, la possente Lost Hope, New Hope suddivisa in due parti e la progressiva Sigh of Damnation. Il tutto è supportato da un'ottima produzione, che rende A Prelude Into Emptiness come un esordio vincente, per un disco mai scontato e capace di sorprendere costantemente. 

Voto: 8/10

Maurizio Mazzarella