RUNNING WILD - Resilient

SPV GmbH
Ci sta prendendo gusto il buon Rock 'n' Rolf, che supportato da Peter Jordan, sta vivendo un discreto periodo creativo, rinvigorito dal progetto Giant-X. Il cuore però batte forte per i Running Wild e dopo lo stazionario Shadowmaker, uscito un po' a sorpresa dopo sette anni di pausa, ecco arrivare questo pregevole Resilient, un disco che non presenta sorprese particolari, ma che piace grazie ad una serie di componimenti che risultano più freschi del solito. Resilient ha idee, non è monotone e finalmente risulta coinvolgente. Era un po' che un disco dei Running Wild non riusciva ad ammaliare. In un certo senso l'ultimo che ha guadagnato un bel po' di consensi è stato Masquerade, lavoro datato 1995. Da allora sono passati diciotto anni e sono seguiti altri lavori, quattro per la precisione, alcuni deludenti, per la precisione Victory e The Brotherhood, a volte quasi inascoltabili. Con Resilient la musica cambia nel vero senso della parola. Lo stile è il medesimo, il sound non è mutato assolutamente, ma c'è grinta, carisma e soprattutto ci sono delle buone canzoni. Supportate tutte da ottime linee di chitarra, da assoli ponderati, da un Rock 'n' Rolf che ha ancora voglia di lasciare il segno.  E c'è poi Peter Jordan che fa la differenza, con una chitarra graffiante, cruda ed iper rapida, che non bada molto ai tecnicismi, ma alla sostanza. La produzione è buona, se lo stile è anni ottanta, il suono è attuale, ma non eccessivamente moderno. Resilient non farà la storia, ne del metal e tanto meno dei Running Wild, ma si lascia ascoltare con piacere e questo può bastare. Almeno per ora...

Voto: 7,5/10

Maurizio Mazzarella