HIGHLORD - Intervista alla Band


Siete appena usciti sul mercato discografico con The Warning After  potete presentarlo ai nostri lettori?
 
-Sted: Si! The warning after è il nostro ultimo lavoro. Segue la scia tracciata con The death of the artists e sancisce, spero, una volta per tutte che gli Highlord si sono lasciati definitivamente alle spalle l'etichetta di power metal band nel più stretto senso del termine. Addio alle tematiche fantasy, carine e divertenti a mio avviso ma; un pelino obsolete… e benvenuto ad uno sguardo d'insieme profondo ed accurato del nostro stato d'animo. Cambiare rispetto a quanto fatto molti anni fa non vuol dire regredire o peggiorare, ma evolversi ed avere voglia di cambiare. Credo sia un disco fruibile da tutti con un poco di attenzione ed elasticità mentale. Infine si tratta di un esperimento interessante perciò tutti quelli che si interessano anche a cosa passa nella testa di un musicista avranno modo di farsi un'idea ben precisa a riguardo.

The Warning After è appunto il titolo del vostro ultimo disco in studio, come lo avete deciso?
 
-Andy: direi che la scelta del titolo è stata una naturale conseguenza dell’evolversi dei testi: come diceva prima Sted, il fantasy è per noi sorpassato, e quasi tutte le liriche sono estremamente concrete e legate alla realtà, a sensazioni personali. Non si può assolutamente parlare di concept album, ma c’è un sottile legame tra molti dei testi dell’album, che creano un allegro quadro di disillusione e sogni infranti… il titolo del cd è chiaramente un gioco di parole tra la parola “warning” (avviso, avvertimento) e l’espressione “the morning after” (il mattino dopo), quasi a significare che attendiamo l’arrivo dell’ultimo avviso, quello estremo… che però forse è già arrivato!

Quanto tempo è servito per completarlo, tra stesura e registrazione?
 
-Sted: beh ci è voluto abbastanza, ma contrariamente a quanto si possa pensare e soprattutto dopo aver letto alcune recensioni che dicevano che dal 2009 ad oggi avremmo potuto fare di più: vorrei sfatare un mito e dire che ci abbiamo messo 1 anno e non 4. Le registrazioni son durate 10 giorni tra missaggio e tutto.. insomma un tempo ragionevole e soprattutto compatibile con le finanze ed il tempo di 5 persone che amano la musica e che però devono lavorare per poterla coltivare al meglio.

Come si è evoluto il vostro sound partendo da Heir of Power, sino ad arrivare a The Warning After?
 
-Sted: Heir of power è un cd che aveva moltissimi limiti, principalmente legati alla nostra inesperienza (eravamo poco più che ventenni) al limite del budget etc.. lo ricordiamo con affetto perchè è grazie ad esso se ora siamo qua a parlarvi. The warning after è figlio di un processo iniziato nel 2009 con The death of the artists, processo che mi ha portato ed in parte ci ha portati ad un uso massiccio di quanto l'era digitale possa offrire. Ora come non mai ci affidiamo a VST e sequencer software ed il PC è il nucleo creativo della nostra musica. Se prima ci si doveva trovare per forza in sala prove per stendere un pezzo nuovo, adesso si passa il tempo in casa davanti al computer, ci si mandano le idee via internet e ci si ritrova solo per gli ultimi ritocchi. Mi trovo ad essere il maggior compositore nella band dopo la dipartita di Ale ed è inevitabile che nel nostro sound si ritrovino molte tracce di quelli che sono i miei gusti musicali.

Quali sono le differenze principali tra The Warning After ed il precedente The Death of the Artists?
 
-Andy: più che differenze, secondo me col nuovo cd abbiamo seguito con maggiore chiarezza d’intenti quelle che erano le direttrici compositive del penultimo. Abbiamo sempre pezzi mediamente veloci e melodici, ritornelli accattivanti a contrapporsi a ritmiche serrate ed aggressive, netti cambi di tempo e assoli… ma tutto in favore della canzone intesa come tale, non in virtù di chissà quali virtuosismi o velleità pseudo-masturbatorie! A mio avviso, sappiamo sempre più chiaramente chi siamo e che cosa vogliamo fare da grandi… che alla nostra età, è quasi ora!!

Quali sono i pregi di questo disco? Ritenete sia il vostro migliore in assoluto?
 
Sted: No, no.. il nostro miglior lavoro magari non proprio... personalmente, mia modesta opinione, credo sia un disco che ha molto più da dire di tanta roba blasonata che ristagna nei cliché degli anni Novanta. Mi piace molto la piega che sta prendendo la nostra musica, c'è melodia ma non manca la potenza, riusciamo a parlare di tematiche personali senza ricorrere a metafore di fantasia... è tangibile il nostro disagio e la nostra disillusione ed è un bene! Così deve essere dopo 15 anni passati a far Metal in Italia è inutile continuare a prendersi per il culo! Credo che il nostro lavoro migliore sarà il prossimo cd perchè ora ho ben chiara la strada da seguire a livello compositivo.

Come nasce un vostro pezzo?
 
-Sted: davanti al PC. Come accennato prima me ne occupo in primis io. Attenzione! Questo non vuol dire che io sia un dittatore e che le cose vanno fatte come voglio io o ciccia! Se ci sono suggerimenti, idee, proposte sensate e valide sono lieto di accoglierle, soprattutto se coadiuvate da una bella dimostrazione pratica, ma se si tratta di balle... allora son troppo vecchio per perdere ancora tempo, mi spiace! Mi piace vedere le reazioni della band e degli amici ai pezzi quando sono in fase embrionale, da lì capisco se sto andando nella direzione giusta o no.
 
-Lele: la tecnologia ci aiuta molto. Tutte le idee che saltano in testa possono essere subito registrate e mandate a tutti. Quindi il risultato finale è un’insieme delle idee di tutti…certo che Sted è la persona che “incolla” e fa andare al suo posto tutti i casini che inventano gli altri.. .ahahha

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?
 
-Sted: Arcade Warriors perchè sono un nerd fiero ed orgoglioso lol… e Standing in the Rain!
 
-Lele: Certamente Arcade Warriors (adoro Ralf sia nei Gamma Ray che nei Primal Fear)..poi devo dire tutte quante sono emozionanti. Cambio idea sulla preferita a seconda del momento e da come viene nei live J.
 
-Andy: Per me a pari merito No More Heroes, perché nei live fa muovere il culo anche a chi non la conosce, e Of Tears and Rhymes, perché non c’è nulla di meglio che conquistare il cuore di una bella fanciulla mostrandole il lato romantico dei nostri rudi cuori metallici! Ok, questa non era da prendere alla lettera, hahaha!!!
 
Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?
 
-Sted: hmmm.. son davvero troppe … diciamo dai Depeche Mode agli Iron Maiden, Megadeth, Ozzy, Mr. Big … Pink! Queen … guarda a dire il vero qualunque cosa mi suoni “bene” mi influenza indipendentemente dal genere musicale cui appartiene.

Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live? 
 
-Lele: in questo momento per organizzare un tour (nel vero senso della parola, settimane in giro a suonare) occorrono investimenti notevoli. La nuova “moda” del Pay-to-Play non ci piace per niente. Quindi poche date, ma di quelle vere!!!

E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?
 
-Lele: Non credo. Sia perché per una band come la nostra (e tante altre) non c’è molta richiesta per un prodotto del genere. Dubito che troveremmo qualcuno disposto a stampare un DVD…

C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?
 
-Sted: Ben più di uno direi! Per quanto mi riguarda vorrei lavorare con Paul Gilbert, con Eric Martin, Danko Jones e tanti altri...
 
Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?
 
-Sted: Certo! Li voglio ringraziare tutti per il supporto e spero che la nostra musica possa darvi emozioni! Grazie!

Maurizio Mazzarella