CLAUDIO DEORICIBUS - Cuarenta (feat. Andrea Braido)

Videoradio

Sarò forse irriverente (non troppo però, visto che i nomi suindicati appartengono a due signori chitarristi…) quando vi dico che, in fondo, questo Cuarenta può essere un “Friday Night in San Francisco” tutto italiano, ma è proprio all’esperimento musicale del magnifico trio De Lucia, McLaughlin, Di Meola che ho pensato quando questo lavoro è giunto tra le mie mani. Certo qualche differenza c’è: quello era un live e questo no, lì i chitarristi erano tre e qui son due, quello storico disco lo trovate nel settore jazz-fusion de La Feltrinelli mentre Cuarenta è un disco che trasuda flamenco da ogni secondo dei suoi 61 minuti di durata… Insomma, la sensazione che voglio condividere con chi sta leggendo queste righe è quella di due idee artistiche nate in epoche diverse, in posti diversi, tra artisti di diversa estrazione che, seppur con le dovute differenze, hanno un obiettivo comune e cioè quello di far convivere tra gli stessi solchi sonori chitarristi solo apparentemente lontani per “vedere(sentire) l‘effetto che fà”, come diceva il caro buon Jannacci. Da un lato Claudio Deoricibus, eccelso chitarrista che fa fatto del flamenco la sua filosofia di vita, perseverante discepolo della lezione proprio di quel Paco De Lucia sopracitato. Di fronte Andrea Braido, uno dei migliori axeman di casa nostra, il re Mida della sei corde che tramuta in oro qualsiasi nota esca dalla sua chitarra (e ne escono tante, pure molto velocemente…), incredibilmente eclettico, quindi in grado di suonare con innata classe qualsiasi genere musicale, musica latina compresa. Tra di loro Beppe Aleo, direttore artistico di Videoradio (cui sia Claudio che Andrea afferiscono), che ha avuto la brillante intuizione di farli suonare assieme. I brani sono divisi tra quelli suonati da entrambi i chitarristi e quelli eseguiti dal solo Deoricibus, effettivo titolare del progetto. Davvero interessante avere la possibilità di conoscere con precisione la collocazione nello spettro sonoro di Claudio, registrato sul canale sinistro, ed Andrea, registrato sul destro, grazie alle note contenute nel booklet del cd, apprezzando così il botta e risposta tra lo stile rispondente ai canoni della tradizione, pacato, sereno del primo e l’irruenza virtuosistica del secondo, che continua sempre a stupire per la precisione con cui esegue i suoi soli al fulmicotone. Si parte con Don Paco, dedicata da Claudio a quello che è il suo maestro spirituale (il De Lucia appunto…) e suonata da entrambi gli artisti con un anima grande grande!!! Quando ascolterete Piaza Del Sol invece, vi sembrerà di viaggiare con la mente proprio in quei posti che hanno dato i natali a questa musica, come se Deoricibus proponesse a Braido un viaggio assieme chitarre in spalla, mentre è in Ventanas Rumberas che si ascolta il duello (si, si… duello, non duetto!!!) più entusiasmante. Comunque sia è in brani come Sevilla, La Luz De Alesa o nel trittico finale composto da Khamsin, Fadela e Tangos De Los Colores che si apprezza tutta la spiritualità e la devozione di Claudio verso il flamenco. Insomma, in conclusione, un esperimento musicale ben riuscito caratterizzato dalle trame sonore tessute da Deoricibus ed attraversate da Braido in un connubio a dir poco geniale. Per tutti i chitarristi ma non solo, questo è uno di quei dischi che vi farà rendere conto quanto volete bene alla musica… 

Voto: 9/10

Salvatore Mazzarella