VALFREYA - Path to Eternity

Maple Metal Records
Altra band sorta dalle lande canadesi e ispirati dagli ambienti naturali, i Valfreya, eseguono brani musicali che richiamano l'atmosfera del medioevo fusa con gli elementi del death metal; infatti alle orecchie più raffinate arriveranno senza dubbio le citazioni o le ispirazioni tratte dai tedeschi Equilibrium o dai russi Arkona. Sicuramente ad alcuni non dispiacerà ma credo che a molti possa dare una nota fastidiosa il percepire ballate, quasi tipiche dei tempi andati, rafforzate da una batteria galvanizzante sovrastate dai rigurgiti e tonalità feroci del death metal, se poi teniamo conto che il vocalist principale in realtà è una vocalist, chiamata Crook, il risultato è quello di una ragazza di bell'aspetto dal tono baritonale e profondo di un terminator furioso. Ciò che vorrei evidenziare sta nel fatto che percepire i testi è molto difficile, diversamente dalle band recensite la settimana scorsa, le quali, pur metalleggiando pesantemente, scandivano i testi rendendoli di facile comprensione. In questa ambito i Valfreya peccano, e se mi perdonate il gioco di parole è il caso di dire: peccato; perché hanno un ottimo schieramento, infatti a differenza di molte band oltre ad avere una perfetta coppia di chitarre ben rodate, un basso e una batteria eccezionali tali da eguagliare molte band più note sono accompagnate anche da una tastiera, che risulta adatta a fornire arpeggi melodici che si combinano perfettamente con il look da Vichingo nordico che sfoggiano in più occasioni. L'intero album non è male anzi, dopo averlo ascoltato più volte ho apprezzato pienamente le capacità artistiche dei musicisti, la grafica è accattivante e il look scelto è perfettamente azzeccato al tipo di musica che fanno. Consiglierei un corso di dizione per agevolare chi non è fan di questo genere musicale.

Voto: 6/10

Luciano Gigante