GLORYHAMMER - Tales from the Kingdom of Fife

Napalm Records

Nati da un'idea di Christopher Bowes, tastierista degli Alestorm, gli scozzesi Gloryhammer dopo tre anni di attività, giungono all'esordio sul mercato discografico con il supporto della Napalm Records. Stilisticamente suonano un power metal diretto e massiccio, dai connotati epici, che per certi versi può ricordare palesemente gli Hammerfall, ma anche molte band della scena teutonica. Il disco lo diciamo subito, è davvero ottimo. Certamente non scopre nulla di nuovo, ma è confezionato in modo idilliaco e ci pone in mostra una band qualitativamente molto valida, capace di spaziare su tutte le sfumature del genere. E' quindi una band dotata della giusta personalità, in un genere ben identificato, nel quale risulta spesso molto difficile essere originali. Tuttavia i Gloryhammer provano ad impostare una propria proposta, che possa fondere l'epicità dei Manowar, al dinamismo degli Hammerfall, come anche la maestosità dei Blind Guardian e dei Virgin Steele, all'approccio dei Gamma Ray, senza dimenticare la versatilità dei Rhapsody e la rapidità dei Runnig Wild. In tutto questo i Gloryhammer ci mettono molto di loro, come una tecnica notevole, in particolare per quanto riguarda le chitarre, assieme alla puntualità di una sezione ritmica che sa essere massiccia e precisa. Le tastiere non vanno mai oltre le righe e si sposano bene alle chitarre, con il supporto di un suono molto pulito e professionale. Tales from the Kingdom of Fife scorre in modo fluido e dinamico, è coinvolgente grazie a dei cori sensazionali e giova di arrangiamenti complessi e ben strutturati, che non incidono sulla presa immediata di ogni singolo brano. Un'ondata di freschezza all'interno di un settore intasato spesso da uscite inutili e ripetitive.

Voto: 8/10

Maurizio Mazzarella