CAYNE - Intervista alla Band

Cayne


Rispondono Giordano Adornato (voce), Marco Barusso (chitarra, produzione): 

Sono passati oltre dieci anni dal vostro esordio Old Faded Pictures. Quante cose sono accadute in questo lungo periodo? 

-GIORDANO: Sono cambiate parecchie cose:  dalla formazione, al sound, al modo di comporre e di arrangiare e di porsi nella preparazione dei live, la casa discografica, la scena musicale. tutto è cambiato ma i Cayne sono ancora più forti di prima e niente viene lasciato al caso ora i risultati si sentono subito.

Ora arriva finalmente un nuovo lavoro in studio. Come vi piacerebbe descriverlo?

-GIORDANO: Volevamo tornare sul mercato solo con un disco che fosse una bomba sonora e dove tutte le canzoni dovevano essere al top, se qualcosa non ci convinceva la cambiavamo o ci lavoravamo sopra fino a renderla perfetta. Il grosso del lavoro è stato fatto da Marco Barusso nostro chitarrista, produttore, e artefice di tutto il disco, l'ha registrato, mixato e arrangiato, il più grosso merito spetta a lui. Noi ci consideriamo una Rock band a tutti gli effetti, non ci piacciono le etichette e così il nostro disco possiamo considerarlo come un viaggio nella musica rock potente, accattivante, oscura a tratti, violenta in alcuni passaggi e dolce in altri, comunque godibile per chiunque apprezzi la musica d'impatto ma melodica e con il violino elettrico che fa da collante stupefacente con assoli indimenticabili. 

Il vostro sound nel tempo si è evoluto? 

-GIORDANO: Totalmente. I primi Cayne erano legati alla nuova ondata di band Gothic Rock che stavano nascendo in quegli anni.  Anni dopo abbiamo preso quelle basi e le abbiamo fuse con la potenza di un certo metal più moderno, la nostra naturale propensione alla melodia e mischiando il tutto con atmosfere New wave  anni '80 e il cuore e la passione deli un certo hard rock anni 70.  Siamo in 6 ed ognuno di noi ha messo qualcosa di suo nel sound della band creando una proposta unica che ci distingue da quello che c'è in giro oggi. 

Quali sono a questo punto le differenze tra il vostro lavoro d'esordio e questo ultimo disco in studio? 

-GIORDANO: Direi tutto tranne il tocco magico di Cladio Leo ed il senso melodico unico che ci ha regalato canzoni come Like The Stars, Waiting, Together As One, Little Witch. e poi soprattutto il lavoro di produzione del disco legato a Marco Barusso che ha reso il disco di una potenza unica ma mai monocorde ed anzi sempre godibile in ogni brano. 

Quanto è stato importante per voi tornare con l'Ep Addicted? 

-GIORDANO: Addicted è andato molto bene e anche il tour di supporto del 2011 coi Lacuna Coil ci ha aiutato parecchio, abbiamo trovato molti nuovi fan che non vedevano l'ora che uscisse il disco nuovo e anche come critica è stato accolto molto bene. E' stato un lungo cammino, ma sapevamo di avere delle canzoni con una marcia in più e volevamo dare un piccolo assaggio di quello che sarebbe sto l'album intero. Addicted ed i riscontri positivi che abbiamo ottenuto ci hanno dato ancora più forza e ci hanno fatto ricevere parecchia attenzione da parte di media e di etichette discografiche, cosa che volevamo assolutamente. 

Come è avvenuta la scelta della label? 

-GIORDANO: Abbiamo ricevuto diverse proposte ma cercavamo un'etichetta che ci garantisse un supporto anche fuori dall'Italia, e quella fattaci da Menno Kappe, boss della Graviton Music Services ed ex RoadRunner Records ci ha convinti subito. Lui crede davvero in noi e ci sta supportando nel migliore dei modi e sappiamo che faremo grandi cose con lui e ci toglieremo delle grandi soddisfazioni insieme.

Perché intitolare il vostro disco con il nome della band? 

-GIORDANO: Perchè per noi è come una ripartenza, una rinascita, come un primo album di una nuova band che non vuole cancellare il suo passato, assolutamente ma che vuole far capire che si riparte alla grande e più forti di prima.

Quanto tempo è servito per realizzarlo tra composizioni e registrazione? 

-MARCO: La band è ripartita dopo il mio incontro con Claudio Leo nel 2006, io avevo appena finito di lavorare a Karmacode dei Lacuna Coil, e loro gli avevano consigliato di rivolgersi a me per rimettere in pista il progetto, da li ci siamo messi insieme a lavorare sui suoi provini accumulati nel tempo e a cercare I componenti giusti, la prima persona che ho contattato è stato Guido Carli, il batterista, avevo suonato solo una volta con lui ma mi aveva davvero impressionato, anche lui come me era stanco di suonare solo per altri e sentiva l'esigenza di dare vita ad un progetto personale, subito dopo mi sono ricordato di una band che avevo visto dal vivo anni prima, una specie di gruppo prog metal ma con due violini al posto delle chitarre, si chiamavano Armonite, mi sembrò una cosa utile avere un'altro strumento solista nella band che non dovesse per forza essere una chitarra, contattai quindi Giovanni Lanfranchi. Guido portò con se al basso Antonello Pudva, un bravissimo musicista e polistrumentista che diede un grosso apporto alla stesura dei brani, che purtroppo si trovò però costretto a lasciarci nel 2008 avendo dovuto tornare a vivere a La Spezia, venne sostituito quindi da Andrea Bacchio, anche lui ex Armonite, il cantante fu la scelta più difficile, nel corso del 2007 ne provammo più di 20, ma quando arrivò Giordano capimmo subito che “era lui”, fu proprio nel corso del suo provino che dato che ci restava un po' di tempo prese forma “Together as one”, la band era completa. La registrazione portò via un bel po' di tempo perché non avendo particolari fondi a disposizione iopotevo avere lo studio di registrazione disponibile solo la sera o a volte nei week-end, diciamo che la mia fidanzata in quel periodo mi ha visto veramente poco, ma ne è valsa la pena.

Potete spiegarci il vostro metodo di composizione? 

-MARCO: Il nostro è il classico metodo da rock band, generalmente partivamo io e Claudio da un'idea, mia o sua che fosse, gli si dava una struttura approssimativa e la si portava in sala prove per provarla con gli altri membri della band, li insieme gli si dava una forma più compiuta, nel frattempo Giordano se ne stava seduto per conto suo a rimuginare mentalmente melodie, saltando al microfono per provarle sul brano appena noi fossimo stati in grado di suonarlo dall'inizio alla fine, o almeno in parte, questo almeno è ciò che è successo per I primi dieci brani almeno, siamo una band molto prolifica da quel punto, alle prove non perdiamo tempo, nessuno di noi ne ha da buttare via, in 12 prove avevamo 10 brani fatti e finiti, quasi un brano a prova. Per I brani più recenti invece, dopo l'abbandono di Antonello abbiamo iniziato a lavorare di più per conto nostro a casa, quindi grandi invii di riff e session di Logic Pro fra di noi ed ognuno aggiungeva il suo apporto per conto suo, anche questo metodo funziona anche se è meno immediato, ovviamente però va bene per I provini, ma nulla può sostituire il lavoro di squadra in sala prove perchè a volte è dal confronto (o dallo scontro) che saltano fuori idee nuove, nel nostro caso vale veramente la regola per cui il risultato è migliore della semplice somma delle parti, come dovrebbe essere in ogni vera band.
Quale è il pezzo preferito di questo disco? 

-MARCO: Beh, a me chiaramente piacciono tutti, ma se devo dirne uno quello che mi diverto di più a suonare è forse “King of nothing”, sarà forse perchè è l'ultimo che abbiamo realizzato, però lo trovo un bel brano.

-GIORDANO: Il mio pezzo preferito è quello che chiude l'album : Like The Stars. l'ho scritta in un momento particolare della mia vita e di quella della mia ex compagna e ci ha aiutato a superare le difficoltà. mi emoziono sempore quando lo ascolto e penso di aver registrato la mia migliore performance del disco. e' anche la canzone che dedicheremo in ogni concerto al nostro Claudio Leo che è mancato tragicamente dopo una battaglia col cancro lo scorso 17 Gennaio. RIP fratello

Ci sarà un tour con delle date live? 

-GIORDANO: Certo, dal 1° Marzo in compagnia della band americana dei Viza che ci porterà per ben 14 date in 18 giorni nelle principali città di paesi come Svizzera, Francia, Germania, Ungheria, Slovenia e Inghilterra dove parteciperemo al prestigioso Hammerfest (festival organizzato dalla rivista Metal Hammer UK) in compagnia di nomi com Hatebreed e Killing Joke, uno dei miei gruppi preferiti in assoluto!! Sono già gasato al pensiero di poter stringere la mano a Jaz Coleman, speriamo possa succedere!!!  

E' possibile la realizzazione di un DVD? 

-MARCO: In realtà la serata di presentazione del cd avrebbe dovuto essere registrata con diverse telecamere ed in multitraccia per ottenerne successivamente un dvd live, ma dopo la scomparsa di Claudio non ce la siamo proprio sentita, avrebbe dovuto esserci anche lui, per il futuro vedremo.

-GIORDANO: Normalmente registriamo tutti i nostri concerti sia video che audio. abbiamo già parecchio materiale e quindi speriamo di avere tempo un domani di assemblare un bel dvd con tante performance diverse e di qualità.

Maurizio Mazzarella