FROSTHELM - The Northwinds Rend Flesh

Autoprodotto

Questa band del North Dakota ha i Dissection nel sangue o per lo meno quel tipo di interpretazione e struttura di un pezzo black-death metal. Non pensate a loro come un clone, infatti loro stessi (o chi ha scritto le note di accompagnamento alla release) citano come modelli di riferimento anche gli Amon Amarth (influenza minima, magari nel taglio di alcune melodie), i vecchi Metallica e addirittura i Goatwhore, ma i Frosthelm sono molto più raffinati. Quattro pezzi posti dietro una copertina non male: una ghirlanda fatta da un groviglio di corpi, in quella che sembra un'immagine di Doré che descrive un girone dell'inferno dantesco. Anche le canzoni sono un groviglio, ma di strutture sonore che si susseguono e mutano di continuo, passando da riff serrati e ritmiche sparate a passaggi in refrain e assoli coinvolgenti. Melodie spiccate, sempre e ovunque, esposte con una dignitosa qualità audio, infatti in alcuni casi la voce e le parti della batteria tendono a soffocare i volumi; comunque non è niente di compromettente per una release autoprodotta, anzi il valore dei pezzi (ovviamente la maestria delle chitarre) è lodevole e si spera che la band trovi presto le possibilità per produrre un vero e proprio full length.

Voto: 7,5/10

Alberto Vitale