VIDOCQ - Intervista alla Band

Vidocq

I Vidocq sono autori di un bellissimo lavoro rigorosamente hard rock e dal suono splendidamente vintage. Lo presentiamo insieme ad Enrico Rigolli, singer della band già noto nell’ambiente per la sua militanza nei lontani Purple Angels…

Enrico, allora parliamo subito del progetto che ruota attorno al gruppo Vidocq… E’ un idea dell’ultim’ora o il vostro sodalizio è in atto già da qualche tempo?
-Con i Vidocq siamo insieme dal 2009, ma siamo amici da lunga data, ad esempio io Graziano e Alex siamo stati insieme in un gruppo heavy pre Purple Angels chiamato Grendel, con un demo all'attivo. Poi quando io mi uni' ai P.A. Graziano ci segui come tecnico del suono per le date live. Con Max, il bassista, tuttora suoniamo con una sotherband chiamata Chawent (pugliese vero?). Solo con Marco, il tastierista, non avevo mai suonato prima, anche se ci cono sciamo da tanto tempo.

Vidocq era un uomo d’azione abbastanza particolare di cui ne narrate la storia all’interno del cd. Ma cosa vi ha colpito o meglio quali peculiarità di questo personaggio vi hanno affascinato tanto da sceglierlo come monicker e, conseguentemente, come titolo del vostro omonimo debutto?
-Il nome nasce dalla mia passione per i telefilm anni 70, periodo al quale sono molto legato, e poi credo che il personaggio  incarni un po' lo spirito del gruppo, vale a dire voglia di liberta' e di avventura. Nel nostro caso liberta di composizione e di aver voglia, alla nostra età, di rimetterci in gioco, ma è vero il r'n'r non ha età…!!!

Come sono nati i brani del disco? E più in generale come s’è sviluppata la sua lavorazione, dal processo di composizione sino alla registrazione finale?
-Alcuni pezzi sono mie vecchie composizioni dei primi anni 90, subito dopo la mia uscita dai P.A., come Cuore Nero, Volo e Welcome, scritta da me e Graziano, il chitarrista, addiritura nell’ 87. Gli altri brani invece sono nati da me e dal nostro primo tastierista Ettore Ferro, poi presentati agli altri componenti per lavorarli in sala prove. A volte mi viene in mente un riff o una melodia ed immediatamente la registro sul cellulare, poi ripropongo il tutto e lo sviluppiamo. In generale è una cosa abbastanza istintiva.

A proposito di registrazione… Oggi escono dei dischi dal suono ormai formalmente perfetto ma sicuramente asettico ed impersonale. Io ho trovato il suono “vintage” di Vidocq non solo adatto ai brani proposti ma, sicuramente, anche pregno di sensazioni e ricordi di un modo di far musica difficile a trovarsi al giorno d’oggi. Che ne pensi?

-Si, è vero! Il suono vintage è stato voluto per cercare di ricreare un certo sound anni ’70. Infatti in fase di masterizzazione abbiamo trasformato il digitale in analogico (su nastro). Forse è questo che dà quella sensazione retrò

Sempre parlando dei brani del disco, vuoi per ciò che abbiamo appena detto, vuoi per il cantato in lingua madre, è riscontrabile un sapore tutto mediterraneo nella vostra musica, pur partendo, comunque, da matrici straniere come il blues o l’hard rock… Le tue considerazioni!!!
 
-Bene o male tutti i Vidocq arrivano dal blues e dall’hard rock, senza dimenticare, come dici tu, le nostre radici mediterranee. Abbiamo cercato, con un processo del tutto naturale, di far convivere tutte queste componenti.

Sono molti gli amici che avete invitato a cantare e suonare con voi… Non possiamo quindi esimerci dal parlare della collaborazione con due grandi come Vittorio De Scalzi ed Aldo Tagliapietra su un brano meraviglioso come Il Volo Del Falco!!! Raccontaci tutto…
-Vittorio De Scalzi ed Aldo Tagliapietra li ho conosciuti tramite amici in comune, due grandi professionisti ma soprattutto due splendide persone. E così, chiacchierando, spiegai loro il progetto Vidocq e con soggezione chiesi se avessero avuto piacere di partecipare ad un brano del nostro cd. La risposta fu positiva e così cominciammo a lavorare su Il Volo Del Falco, un brano a cui sono molto legato. La sua melodia nacque spontaneamente osservando due falchi in volo.

Inoltre ci sono i mitici Elektradrive ed in particolare Simone Falovo in più di un brano…
-Gli Elektradrive sono dei cari amici! In effetti Simone l’abbiam spremuto un po’ più degli altri.

Quali erano i tuoi gusti musicali, le tue influenze, i tuoi miti oltre i Deep Purple?
-I miei gusti musicali erano abbastanza diversi da quelli degli altri membri… Loro, in effetti, erano piuttosto “purple-rainbow” dipendenti. Io spaziavo anche in altri generi, come a.o.r., progressive e blues.

Quali sono, invece, oggi i tuoi ascolti? C’è qualche nuova band in particolare che cattura la tua attenzione?
-I miei ascolti di oggi non son cambiati di molto rispetto a quelli di 25 anni fa, anche perché ora non mi rispecchio in nessuno e, credimi, quando dico nessuno non intendo dire che non ci siano gruppi validi, ma non ho avuto ancora la fortuna di incontrarli.

Ci parli della collaborazione con Andromeda Relix e col mitico Gianni Della Cioppa?
-Appena formati i Vidocq chiamai Gianni per metterlo al corrente. Lui è rimase sorpreso di trovarmi nuovamente in pista! Poco tempo dopo, risentendoci, mi propose di firmare un contratto con Andromeda Relix ed io accettai subito.

Quali saranno le vostre prossime mosse? Sul fronte live magari e che altro?
-Abbiamo appena finito di girare il video di Cuore Nero, con la regia di Andry Verga, grande video maker ed ex batterista dei Broken Glazz. Per quanto riguarda i live ci stiamo preparando sperando di riuscire a suonare il più possibile. A tal proposito sarebbe positiva la collaborazione con un agenzia…

Ringraziandoti per quest’incontro virtuale, desideriamo sia tu, con le tue parole, a chiudere con i nostri lettori!!! 

-Auguro a tutti i lettori di ascoltare sempre buona musica… Magari anche i Vidocq!!! Grazie Salvatore!

Salvatore Mazzarella