PINO SCOTTO - Intervista all'Artista

Pino Scotto (Valery Promotion)
Lo abbiamo già detto durante la recensione del suo ultimo cd… Da quando Pino Scotto è in pensione dal suo lavoro ordinario (quello che faceva per vivere… meditate… specie i più giovani…) il panorama rock italiano ha guadagnato un artista, uno dei suoi migliori, a tempo pieno. Tra dischi, tv, concerti, collaborazioni ed impegno sociale, Pino non ha mai tempo per fermarsi, complice una vena creativa sempre in fermento che gli permette di regalarci il nuovo di zecca Codici Kappaò, ancora una volta un lavoro ricco di idee musicali e contenuti concettuali concreti e diretti…

Ciao Pino. Ben trovato e grazie per la tua disponibilità !!!  Parliamo subito di questo nuovissimo Codici Kappaò. Ci illustri la sua genesi ? Son tutti brani dell’ultim’ora o avevi qualcosa ancora chiusa in un cassetto ? A tal proposito, inoltre, quali sono le modalità del tuo processo di composizione ?

-Sicuramente è tutta roba nuova, e a proposito del songwriting, i brani sono nati durante il penultimo Buena Suerte Tour, con idee registrate al volo sul telefonino e pezzettini ci carta dove annotavo frasi e spunti che arrivavano a qualsiasi ora, naturalmente poi alla fine, quando ho stabilito la data per le registrazioni, ho dovuto assemblare e quagliare tutto in brevissimo tempo, perché io riesco a lavorare bene solo sotto stress.

C’è una maggior vena blues in quest’album che si esalta nella bellissima Festa & Croce con Aida Cooper, ma anche il crossover di Pino…occhio con i Club Dogo ed il folk prog di Funambolo Retrò con i Modena City Ramblers… Ancora una volta un album ricco di idee musicali ed ospiti…  Ce ne parli ?

-Chiusa la storia Vanadium, ho avuto la possibilità di agire in totale libertà, fin dal primo album Il grido disperato… ho deciso di fottermene delle regole scrivendo e registrando brani magari totalmente differenti l’uno dall’altro. Per me sarebbe stato comodo, dopo i Vanadium, fare un album sullo stesso stile, invece non solo sono tornato alle origini del blues e del R’n’R ma ho cominciato anche a scrivere in italiano, tutto questo perché mi sono sempre piaciute le sfide.  

Pino, cosa vuol dire Codici Kappaò ?

-Codici kappao’ è la sintesi della giustizia e della politica in questo paese dove già da tanto tempo regole, leggi e costituzione sono andate completamente a puttane. Il brano stesso, C.K. parla dello standard dei nostri politici, ormai quasi tutti coinvolti in scandali tra escorts, truffe e corruzione. Si fottessero tutti !!!

In Signora Del Voodo ti scagli contro i reality che infestano i già di per se precari palinsesti televisivi… C’è qualche altro tema, di cui si parla in Codici Kappao che ti ha toccato particolarmente e che vuoi segnalare ai nostri lettori ?

-Sicuramente ogni brano ha la pretesa di trasmettere un messaggio, come per esempio “Festa e Croce” dove cerco di fare un’analisi sulla chiesa che ancora oggi si arrampica sugli specchi con regole ormai obsolete che seguono solo gli over 80. In” la terra ha il suo respiro” si parla di ecologia in un mondo dove con un’assurda indifferenza continuiamo a distruggere questo pianeta riempiendolo di veleni, e in “ Working regress” faccio una profonda analisi dello stato sociale di questo paese ridotto in ginocchio, dove la disoccupazione giovanile ha superato il 40%. “ Angus Day” per finire è un omaggio a tutte le vecchie e nuove generazioni che continuano a credere nel rock ed in una musica sana, ma in particolare il brano è dedicato agli AC/DC ed ad Angus Young per la loro coerenza e longevità. 

Particolarmente riuscita è la cover di Meno Male Che Adesso Non C’è Nerone di Bennato, cui la tua versione ne ha donato maggior aggressività. Perché l’hai scelta e come sono andate le cose con Edoardo ?

-La collaborazione con Edo fa parte di un momento magico di me, fan di questo grande artista, quando, nel 1974,  l’ho visto allo stadio di San Siro. Lo stadio era tutto esaurito e Bennato ci ha incantato tutti con la sua musica ed i suoi testi che hanno sempre fatto riflettere, accompagnandosi con la sua chitarra acustica, l’armonica e un percussionista. In “Codici kappao’, quando ho deciso di registrare una cover, ho subito pensato a lui e a questo brano che ho sempre sentito molto vicino a me per il suo carattere già da allora molto R’n’R.

Pino, come abbiamo detto nell’introduzione, da quando sei in pensione, stai vivendo una seconda giovinezza artistica, dato che puoi dedicarti a tempo pieno alla tua musica. Quali le tue sensazioni ?

-Anche se mi sono sempre dedicato totalmente alla mia musica, e per mantenerne la dignità ho dovuto lavorare 35 anni in fabbrica, da quando sono in pensione, ho avuto la possibilità di concentrarmi maggiormente su tutto ciò che mi piace fare, e credetemi, questa è una cosa che auguro a chiunque perché la vita è già così avara e le cose bisogna conquistarsele ogni giorno, cercando di fare qualcosa di importante. 

Come sempre t’imbarcherai nell’ennesima serie di date che toccheranno in lungo e largo l’Italia. Quindi non saranno poche le occasioni in cui incontrerai padri e figli… Penso che questa cosa ti riempia di orgoglio e ti dia polso di quanto la tua musica ed il tuo messaggio si tramandino nel tempo…

-Sono già 3 mesi che sono in giro con il nuovo tour, e come dicevi tu, è una sensazione bellissima vedere vecchie e nuove generazioni insieme che cantano le cose importanti delle mie canzoni, mi sento veramente una persona fortunata e questo mi fa pensare che ogni tanto Dio esiste.

Come ho detto in sede di recensione, il cd live bonus registrato durante uno show Rock For Belize che accompagna Codici Kappaò non è da meno. Davvero eloquente di quanto telluriche siano le tue esibizioni live! Poi l’ultimo brano, Still Got The Blues ti vede insieme alla Tolo Martòn Band !!! Ne parliamo ?

-Il live sicuramente è la dimensione che preferisco, e siatene certi che tutto quello che c’è in quel Cd, è esattamente ciò che abbiamo registrato quella sera, senza trucchi né inganni. Per quanto riguarda Tolo Marton,è un’ artista che ho sempre apprezzato e come ho fatto con tutti gli altri ospiti in questi anni, è bastata una telefonata. Questo si chiama R’n’R… 

Parliamo quindi, per chi non lo sapesse e per ricordare a chi sa, di questo progetto per i bambini del Belize…

-Il progetto www.rainbowbelize.org è una cosa stupenda in cui sono stato coinvolto dalla Dott.ssa Caterina Vetro, e pensare che basta così poco per chiunque di noi fare qualcosa per questi bambini che hanno avuto solo la sfortuna di nascere nei posti sbagliati. Comunque, senza troppe chiacchiere, invito tutti voi ad andare sul sito a vedere quello che abbiamo già fatto in Belize e in Cambogia, e proprio in questo periodo, Caterina si trova in Guatemala ed esattamente a Coban, tra i bambini che lavorano tutto il giorno in una discarica, in mezzo alla spazzatura,  dove stiamo costruendo una clinica per quei bambini e le loro famiglie. Tutto per non dimenticare che quelle anime innocenti sono anche  figli nostri.

Ribadendoti l’onore di aver ospitato un musicista leggendario come te sulla nostra testata, lasciamo alle tue parole la chiusura di questa intervista…

-Ringraziandovi per l’affetto ed il rispetto,voglio ricordare a tutti voi che questa è una guerra non solo artistica. Siamo in un momento storico in cui possiamo solo sperare in un po’ di giustizia e meritocrazia soltanto stando insieme e continuando a credere in un mondo fatto di dignità, compassione e amore.
Che Dio vi benedica tutti.  

Salvatore Mazzarella