CRYSTAL PHOENIX - Intervista alla Band

Crystal Phoenix (Metallum)
Myriam, vent’anni son passati dalla prima edizione targata Black Widow del debutto omonimo del tuo progetto, un debutto anche per loro in campo discografico… Oggi la stessa etichetta festeggia quest’importante anniversario, per entrambi, con una nuova edizione di quest’opera. 

Raccontaci come ti sentivi all’epoca, in quei giorni ormai lontani, ma anche quali sono le tue sensazioni oggi, anche alla luce di questa ripubblicazione e dello status raggiunto, a livello mondiale, da quest’importante etichetta.

-Sicuramente sono contenta, per il resto non mi sento cambiata, le mie motivazioni restano le stesse: fare musica per esprimere le mie sensazioni.

Parlaci del tuo percorso artistico prima del debutto. Che tipo di studi hai affrontato e quali erano i tuoi gusti musicali all’epoca?

-Avrei voluto frequentare il Conservatorio, perché in ogni caso fornisce le basi e le competenze tecniche ‘giuste’; secondo me non basta essere autodidatti, quindi mi sento mancante da questo lato. Invece, mi ritrovo laureata in Fisica ed in Teologia per varie ‘vicissitudini’, ma questo fatto, sicuramente mi ha permesso di raggiungere una panoramica di vedute molto vasta riguardo alla vita in generale, nonché una fonte di ispirazione per le mie canzoni. Ascoltavo ed ascolto musica in dipendenza dallo stato d’animo personale. In particolare mi son sempre piaciuti: i MANOWAR, Malmsteen, Randy Rhoads, ed altri generi: la McEnnith… poi non solo. Di più recente per esempio dal Festival Musicale Europeo il pezzo presentato per la Macedonia da Kaliopi.

Domanda scontata da cui, però, non riesco ad esimermi. Cosa ti faceva pensare il fatto di essere una donna all’interno di un settore musicale che poco spazio concedeva (…e concede) al gentil sesso?

-E’ ovvio che questo mi ha sempre svantaggiato in tutti i campi, e da sempre. Non mi ha fermato però: quando c’è da combattere riesco sempre a dare il meglio… Qui in Italia, purtroppo, si sente tanto questo problema, fossi nata negli States, so bene che le cose sarebbero andate diversamente. Anche in campo lavorativo, prima si rivolgono ai colleghi maschi, poi, forse, si rendono conto che il lavoro è tuo… Una donna deve lottare contro tutti: i maschietti tra loro si sostengono, le femminucce tra di loro si ostacolano… boh, è andata così. Per raccontarne una: all’inizio rispondevo agli annunci di vari gruppi che cercavano un chitarrista. Mandavo un’esecuzione, firmando M. Saglimbeni… spesso mi telefonavano, ma quando sentivano che ero una femmina, non avevo neppure la possibilità di giocarmela. Oppure ti chiedevano di vestirti in modo coreografico… Deprimente. Capisco che l’immagine è importante, ma non dovrebbe essere tutto…

La mole di lavoro compiuto per la realizzazione di Crystal Phoenix ha dell’incredibile, specie se pensiamo che hai fatto tutto da sola. Sarebbe interessante conoscere qualche particolare o aneddoto, a tal proposito, che ti è rimasto impresso nonostante il tempo trascorso.

-Nonostante il tempo trascorso, potrei ripercorrere in tempo reale tutto quanto successo. Fin da piccolissima avevo in testa una storia, che mi imprimeva delle sensazioni molto forti. La musica era l’unico modo di raccontarla. Sentivo la necessità di trovare pace in qualche modo, perché mi sono sempre sentita aliena rispetto agli altri bambini e poi ai compagni di scuola (più grandi di due anni per tutto il corso di studi…). Intendiamoci, avevo i miei amici, ma fuori da quello che era l’ambiente dove passavo la maggior parte della giornata. So che come lavoro, proprio perché fatto tutto da sola, qualcosa poteva essere fatto meglio con qualche risorsa in più. L’aspetto delle risorse non è mai trascurabile. Suonare è mettere a fuoco la propria anima, con gente che ha la stessa tua esigenza.

In che modo hai conosciuto gli amici di Black Widow e come s’è sviluppata la collaborazione all’epoca? Ed anche oggi per la riproposizione di questo fantastico lavoro?

-Mi hanno contattato dopo aver ‘scoperto’ ed ascoltato il mio lavoro. Mi hanno proposto la prima ristampa e da lì sono nate altre collaborazioni molto interessanti. Tra queste, tengo a citare ad esempio la collaborazione con l’etichetta coreana Si Wan Records.

Chi è Myriam Sagenwells Saglimbeni oggi, di cosa ti occupi? Se e come proseguono i tuoi percorsi evolutivi a livello artistico?

-In questo momento svolgo lavoro come insegnante in un ITI, continuo a credere nella musica.

Ci sono nuovi membri nella line up di Crystal Phoenix oggi, li puoi presentare ai nostri lettori? E quali saranno le vostre prossime mosse?

-La band è attualmente composta anche da:

Raymond (Remo) Sgrò: tastiera, piano e flauti
Andrea Amico: batteria, percussioni
Luca Tedeschi: basso
Pino Guastella: chitarra

L’intenzione è quella di lavorare dal vivo e pensare al completamento del terzo lavoro.

Myriam, lasciamo alle tue parole la chiusura di quest’intervista…

-Ci tengo a ringraziare:  tutti quelli che in questi anni ci hanno seguito, e che continuano a farlo, le persone che come voi danno la voce anche ad un genere meno commerciale, e ovviamente la Black Widow che ancora una volta ha creduto in noi!!

Salvatore Mazzarella