CORAM LETHE - Intervista alla Band

Coram Lethe (Nadir)
Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?
 
-Il nuovo album si intitola “Heterodox” ed è composto da 8 tracce in pieno stile Coram Lethe con qualche sorpresa per i nostri vecchi fan. Abbiamo mantenuto il solito appeal death/black nei nostri pezzi, e in questo senso la voce del nuovo cantante Gabriele si sposa perfettamente col nostro sound, ma in questo cd ci siamo spinti oltre nelle soluzioni inserendo diverse parti settantiane e diversi altri strumenti. Il titolo è stato scelto proprio per esprimere l’intenzione a voler produrre un cd che non fosse inquadrabile nei canoni del death metal tecnico come per i vecchi lavori ma si spingesse un po’ oltre.

Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?
 
-I Coram Lethe sono in giro ormai dal 1999. Negli anni a venire abbiamo pubblicato 3 cd (“Reminescence”2000; “the Gates of Ablivion” 2004; “…A Splendid Chaos” 2009) e coronato il sogno di suonare con diversi gruppi storici da noi amati come Dismember, Cynic, Deicide, Dark Funeral, Tankard e altri. Di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, basti pensare che del nucleo originale Coram Lethe sono rimasti solo 2/5, vale a dire il batterista Francesco e il chitarrista Leonardo.

Come è nato invece il nome della band?
 
-Sfogliando il dizionario di latino, trovammo lo spunto per il nostro nome. Suona bene, prima di tutto, e poi a livello semantico esprime la catarsi che passa attraverso il fare musica insieme; “Coram Lethe” infatti significa “di fronte al fiume Lete”, il fiume che Dante colloca nel purgatorio con la funzione di portare oblio e dimenticanza della vita passata alle anime che si apprestano a salire in paradiso.

Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?
 
-Solitamente per i nostri testi ci ispiriamo sia a riflessioni sulla condizione d’esistenza dell’uomo che a singoli aspetti della società di cui facciamo parte; nell’ultimo cd abbiamo dato spazio anche alle varie vicende che hanno fatto parte della storia del nostro gruppo, un paio di testi parlano di noi e del nostro percorso in questi 13 anni. Abbiamo cose da dire, e quindi diamo molta importanza anche ai nostri testi… non a  caso troverai sempre i testi stampati nel libretto dei nostri cd.

Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?
 
-Sicuramente la caratteristica che spicca in questo ultimo album è la presenza di vari registri musicali. Come già detto, accanto alle classiche sonorità Coram Lethe convivono passaggi che si rifanno al rock anni ’70 e un paio di parti con voce pulita… pensiamo che sia questo l’elemento di forza del nuovo cd.

Come nasce un vostro pezzo?
 
-In linea di massima si parte dai riff proposti da Leonardo, poi cerchiamo di lavorarci sopra in maniera organica all’interno del gruppo. Ognuno dice la sua e porta suggerimenti e impressioni, poi insieme decidiamo verso quale direzione andare.

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?
 
-Ognuno di noi potrebbe dirti la sua e sarebbe diversa perché ognuno di noi sente un brano più “speciale” dell’altro, ma direi di poter parlare per tutti dicendo che “Hipno-Magik” sia il brano che più ci esalta e soddisfa. È un brano elaborato nel suono quanto semplice nella sostanza che fin dall’inizio mette le cose in chiaro su cosa l’ascoltatore si troverà davanti, ma che nel suo incedere porta delle sorprese sonore che non ti aspetti accostandole al classico sound Coram Lethe. Posso dirti che il cantante da parte sua è particolarmente legato a “Light in Disguise” visto che è l’unico testo che ha scritto, ispirandosi a un racconto dello scrittore Tabucchi da poco scomparso.

Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?
 
-Ce ne sono molte, di getto posso dirti Deicide, Death, Carcass, Cyinic, Pestilence… e ultimamente Mastodon.

Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?
 
-Sicuramente l’imnpegno maggiore sarà investito nella ricerca di concerti, anche se al momento abbiamo fissate 2 date soltanto: 20 Luglio al Closer di Roma e 14 Settembre al Garage Club di Calenzano (FI).

E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?
 
-No, non abbiamo niente del genere in programma per ora.

Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?
 
-La scena musicale, parlando di band attive, presenta ottime realtà a fronte di una marea di altre proposte più o meno trascurabili… ma questo succede da sempre, non certo da oggi. Quello che non succede da sempre è che se non paghi ormai praticamente non suoni, almeno a certi livelli. In passato abbiamo fatto da supporto a gruppi enormi come Deicide, Cyinic e Dismember, SENZA MAI PAGARE ma anzi percependo un rimborso… sinceramente nel 2012 non sappiamo quanto questo sia ancora possibile.

Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?
 
-Internet è un’arma a doppio taglio: da una parte abbiamo guadagnato in visibilità, riuscendo a far arrivare la nostra musica anche in Sudamerica (abbiamo qualche fan che ogni tanto ci scrive!), l’altra faccia della medaglia è il calo nelle vendite dei cd… ma se dovessimo confrontare i pro e i contro credo che internet per i gruppi underground porti buoni vantaggi proprio per la facilità con cui si può fare arrivare il proprio nome un po’ ovunque

Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?
 
-Si decisamente. Suoniamo death metal tecnico di base senza limitazioni di sorta, ci sentiamo liberi di esprimere le nostre qualità di musicisti senza limitazioni di sorta. Sicuramente suonare nei Coram Lethe valorizza e appaga il nostro essere musicisti.

C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?
 
-Ce ne sarebbero moltissimi, il primo nome che mi viene in mente è Ihsahn degli Emperor.

Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?
 
-Intanto un ringraziamento per aver scelto di dedicare 5 minuti alla lettura di questa intervista, che ai tempi d’oggi non è una cosa scontata; per il resto speriamo di vedere tanta gente ai nostri prossimi concerti con la speranza che il nuovo cd “Heterodox” possa piacere al pubblico che ci ha sempre sostenuto e a quelli che si avvicinano per la prima volta alla nostra musica. Supportate i Coram Lethe facendo passaparola con gli amici e comprando il nostro ultimo cd, questi sono sicuramente i migliori modi per supportare il gruppo se pensate che sia una proposta di qualità. A presto!

Maurizio Mazzarella