DESERT - Star of Delusive Hope


Sleaszy Rider Records

Israele forse non uno dei luoghi centrali dell'impero del metal, ma in Terrasanta, uno dei luoghi più contesi dall'uomo, la terra del Nazareno, ci sono molti suoi figli che imbracciano chitarre e ci danno dentro. Come per i Desert, i quali però non indulgono in sonorità estreme, come i Melechesh ad esempio; i Desert sono una buona band di epic metal e con il cantante Alexei Raymar a tinteggiare scenari epici, ma anche cupi ("Lament for Soldier's Glory (Order 277)", grazie appunto ad uno stile sommariamente recitato. L'essere una band di una terra alla "periferia" delle macroregioni del metal conferisce ai Desert alcun aspetti positivi e di vantaggio, come alcune melodie esotiche che emergono in alcuni punti ("Massada Will Never Fall") e la volontà di costruire canzoni con uno stile proprio, senza troppo preoccuparsi di logiche stilistiche attuali. Lo stile dei Desert è comunque pomposo, altisonante e fatto di una certa eleganza, salvo per le tastiere le quali sanno di modelli troppo vintage, pezzi da collezionare più che da esibire in una registrazione del nuovo millennio. Nell'insieme i brani si srotolano mostrando un lavoro eccellente, fatto di contrappunti, inserti sinfonici e chitarre che scandiscono riff possenti. Mentre "The Unsubdued" ha un sound più moderno, più symphonic, canzoni come "Letter of Marque" si allacciano già a livelli decisamente più power metal. Si apprezza "Release Me", intarsiata di evoluzioni delle tastiere (sempre dal suono ottantiano) e assoli di buona fattura, mentre Raymar costruisce narrazioni in crescendo e con il dovuto pathos. "Soul of Wanderer" è anch'essa ammantata di tastiere, ma le chitarre la ricoprono maggiormente e conferendole uno stile più heavy. Anche in questo caso, come per altri brani, alcuni tra quelli citati, i ritornelli e alcune strofe sono cantate da Raymar insieme ad una voce femminile. I Desert hanno finalizzato un non esordio, registrandolo in Italia e affidando poi le piste a Andy LaRocque ai Sonic Train Studios, in Svezia. Insomma, tutto ben fatto!

Voto: 7,5/10

Alberto Vitale