CIDODICI - Intervista alla Band


Cidodici (Nadir Promotion)

Intervista ai nostrani Cidodici in occasione della pubblicazione del loro ultimo lavoro in studio Freedom Rebelliom:

Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?

-Dunque, “Freedom Rebellion” è un album difficile da classificare, ma crediamo che l’ascoltatore lo possa  riporre nella propria lista di cd trash metal. E’ un prodotto realizzato con il cuore e con la specifica volontà di includere tutte le influenze della band. In esso si possono trovare inserti progressive, cross over, con un cantato a tratti growl e a tratti melodico, in lingua inglese e in italiano, con grandi assoli di chitarra e una base ritmica serrata e potente. Direi che ce né un po’ per tutti i gusti…

Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?

-I CIDODICI sono stati formati nel 1997 da Dario De Carlo (chitarra) e Mario Monzani (voce), nel corso dei primi anni hanno pubblicato alcuni cd autoprodotti e tra il 2000 e 2006 si sono aggiunti Manuel Maffi (basso),Manuel Merigo (chitarra, già solista degli In.Si.Dia) e Paolo Pirola (batteria).Nel 2007 esce “End of Tales”, sempre autoprodotto e finalmente nel 2012 arriva “Freedom Rebellion”… 

Come è nato invece il nome della band?

-Direi per caso, spesso per trovare il nome della propria band si usano titoli di canzoni, riferimenti al gruppo preferito e così via … noi abbiamo semplicemente preso l’iniziale della via ed il numero civico della casa dove si trova la nostra sala prove… niente di complicato 

Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?

-I temi trattati da Mario ,che è l’autore di tutti i testi, spaziano da riflessioni su dogmi religiosi (in Christitution e in Golden Gate), al ripudio della guerra (The Price of War) oppure alla noia della vita di provincia (Suburbia’s Sadness) o ad esempio contro ogni tipo di pregiudizio (Gli occhi degli altri). Praticamente parliamo di quello che ci circonda quotidianamente , sicuri che i testi contribuiscono a rafforzare l’impatto della nostra musica.

Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?

-Sicuramente la presenza di due brani cantati in italiano possono essere motivo di curiosità in un ambiente prettamente English-oriented. Pensiamo di essere riusciti a creare un certo appeal in “Gli occhi degli altri”, e abbiamo altresì tentato di rendere degnamente omaggio al capolavoro della PFM. Da non scordare poi la presenza nelle nostre fila del buon Manuel Merigo, ex ascia solista degli IN.SI.DIA; sicuramente gli appassionati del Metal tricolore saranno tentati dal voler ascoltare i suoi progressi musicali.

Come nasce un vostro pezzo?

-Solitamente si parte da alcuni riff di chitarra su cui poi tutti insieme costruiamo la struttura della canzone, dopodiché si aggiunge la linea vocale, quando la canzone è completa passiamo alla parte più impegativa e cioè gli arrangiamenti.

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

-Ognuno ha le sue canzoni preferite, ma direi che se facessimo un sondaggio tra di noi probabilmente le canzoni più citate sarebbero “Christitution”, “Gli occhi degli altri” e Beneath your skin”.

Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?

-Nei CIDODICI ascoltiamo vari generi musicali e vari gruppi, si spazia dai Faith No More ai Marillion da Miles Davies a Joe Satriani, ma restando in ambito metal potremmo sicuramente citare gruppi  quali Machine Head, Korn, senza dimenticare gruppi storici come i Testament.

Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?

-Sicuramente l’aspetto live è quello che ci interessa di più, abbiamo già fatto alcune date e tra maggio e settembre ne abbiamo già fissate un buon numero , suoneremo anche con i Linea 77 , con i Folkstone e potrebbe esserci anche qualche bella sorpresa per le prossime date. A maggio poi parteciperemo anche al festival chiamato “Acciaio Italiano 2” con Skanners e tanti altri.  

E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?

-Per il momento no, siamo totalmente concentrati sulla promozione di Freedom Rebellion, anche se a dire la verità ci stanno venendo in mente alcune belle idee per il prossimo autunno, non resta che aspettare

Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?

-In questi anni abbiamo conosciuto un sacco di bands molto valide ma con gli stessi problemi che incontriamo anche noi; purtroppo viviamo in un paese che non è per niente ricettivo riguardo al nostro tipo di musica, gli spazi per suonare live sono sempre meno e purtroppo il proliferare di cover band li ha ridotti sempre di più. Anche a livello discografico è davvero dura, noi siamo stati fortunati a trovare un accordo con la Buil2kill, il cui team è composto da persone professionali, genuine e dedite alla musica come lo siamo noi.

Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?

-Direi che per una band ai nostri livelli internet è sicuramente un’ occasione per poter condividere con il resto del mondo informazioni, eventi, video e la nostra musica. Può dare quei vantaggi a livello di visibilità che altrimenti con i canali tradizionali potresti non riuscire ad avere. Certo è anche vero che le vendite dei dischi sono calate in modo drastico, forse proporzionale alla crescita del web e questo è senza dubbio un problema, perché sempre in meno sono disposti ad investire sulle nuove bands.

Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?

-Direi che è il genere che ci piace e che ci viene naturale suonare. E’ potente e diretto e valorizza sicuramente sia il lato compositivo che quello puramente live.

C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?

-Ci sono talmente tanti musicisti con cui vorremmo collaborare, che sarebbe un peccato non citarli tutti. Se dobbiamo proprio fare un nome….qualcuno sa se Alex Skolnick è disponibile?……ahahahahahah

Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

-Innanzitutto, grazie del tempo che ci avete dedicato. Vi aspettiamo tutti all’Acciaio Italiano Festival, il 20 maggio a Marmirolo in provincia di Mantova e vi invitiamo a visitare la nostra pagina Facebook per restare aggiornati sulle prossime date estive; la rinascita della musica “originale” può e deve partire anche dal sostegno che in fans daranno nei live. Soprattutto vi invitiamo a tenere alto l’onore delle tante bands italiane, valide e meritevoli di ascolto forse più che molte  proposte che ci propinano dal mercato estero!

Maurizio Mazzarella