KILL DEVIL HILL - Kill Devil Hill

Steamhammer/SPV

Se nomini i Kill Devil Hill pensi ad un gruppo alle prime armi perché non l'hai mai sentito in giro ed invece dietro, si nascondono i nomi di grandi musicisti di spessore, su tutti l'ex Black Sabbath e Dio Vinnie Apice e l'ex Pantera Down Rex Brown, poi ci sono chitarrista Mark Zavon e cantante Dewey Bragg, una sorta di Chris Cornell più grezzo. Visti i nomi coinvolti, si potrebbe pensare d una sorta di mix tra le sonorità dei Black Sabbath del periodo Dio, del Dio solista stesso ed ovviamente dei Pantera e dei Down, in realtà non è proprio così, perché questo primo disco dei Kill Devil Hill, è improntato nel complesso su sonorità che ricordano molto i Black Label Society e gli Alice In Chains, ma anche i Soundgarden, quindi tra l'alernative ed il grunge. Andando dritti al sodo, questo è davvero un gran bel disco, nel vero senso della parola. In primis porta qualcosa di nuovo ed innovativo in un genere nel quale si pensava si fosse già detto tutto, è un lavoro da un congruo potenziale da un punto di vista commerciale ed inoltre risulta molto fresco e dinamico, capace di colpirti immediatamente grazie a canzoni molto intensi ed ispirate, dai tratti somatici psichedelici e ruvide, rozze e sporche al punto giuste, senza mai esagerare, perché a tutto questo viene aggiunta una preparazione tecnica di buona qualità ed un livello compositivo elevatissimo. I brani sono compatti, hanno un impatto molto forte e la prese è immediata, grazie ad arrangiamenti bern articolati e struttuati in modo egregio. La produzione è eccelesa, il suono è moderna ed attuale, ma è giusto rimarcare il vero motore del disco è una sezione ritmica che funziona a meraviglia ed in piena sintonia. Un grande disco senza mezze misure.

Voto: 8,5/10

Maurizio Mazzarella