GORY BLISTER - Intervista alla Band

Gory Blister (Bakerteam Records)

Intervista ai tarantini Gory Blister in occasione della pubblicazione del loro ultimo lavoro in studio edito da Bakerteam Records "Earth-Sick". Ci rispondono Joe La Viola e Raff, rispettivamente batterista e chitarrista della band:

Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo lavoro in studio Earth-Sick, potete presentarlo ai nostri lettori?

Raff - Come ogni nuovo album, Earth-Sick rappresenta il meglio dell’esperienza musicale maturata dai Gory Blister sino a questo momento, raccolta in 10 canzoni scritte con passione ed entusiasmo, facendo ben attenzione a non ripeterci e cercando di esplorare territori nuovi senza allontanarci dal contesto Death Metal cui siamo legati da anni e dalle nostre principali influenze musicali che restano alla base del nostro stile. Insomma cerchiamo di rinnovare questo genere sempre vivo senza contaminarlo, recuperando la lezione dei Death, ma guardando sempre avanti.

Quali sono secondo voi le principali differenze da un punto di vista sia tecnico che stilistico tra Earth-Sick ed il suo predecessore Graveyard Of Angels?

Raff - Dal punto di vista del song-writing, si tratta di un’evoluzione verso la pragmaticita’ degli arrangiamenti e delle strutture delle canzoni, con una maggiore attenzione alla melodia. La scelta di un sound piu’ consono possibile all’attitudine delle canzoni cercando di privilegiare la nostra personalita’. Dal punto di vista emotivo, Earth-Sick mi suona molto piu’ sanguigno di Graveyard of Angels e decisamente piu’ compatto. Compattezza dettata non solo dalla scelta degli arrangiamenti ma anche dal lavoro di voce che mai come questa volta e’ stato un collante perfetto. John ha fatto un gran lavoro, entrando immediatamente e con impegno nella parte, dimostrando entusiasmo e personalita’. Credo sia il miglior singer dei Gory Blister di sempre.

Quanto tempo è stato necessario per confezionare nel suo complesso Earth-Sick tra fase di composizione e registrazione?

Raff - E’ difficile quantificare il tempo dedicato alla scrittura di Earth-Sick. Abbiamo un metodo di lavoro con il quale ormai ci sentiamo molto confidenti, che ci permette di valutare bene cosa stiamo facendo e la direzione che vogliamo prendere. Questo si traduce in tante ore di prove in sala, registrazioni di demo e diverse correzioni in corso d’opera, sino addiritura alle studio sessions per registrare le tracce ufficiali dell’album. Dovendo fare un calcolo approssimativo, un album dei Gory Blister comporta circa un anno di lavoro, ispirazione permettendo, che poi resta la scintilla della nostra musica.

Quali sono stati gli argomenti che avete affrontato all’interno del disco? Quanto sono importanti i testi per i Gory Blister?

Joe - Come ben sanno i nostri affezionati, i testi sono sempre stati da noi considerati fondamentali. C’è sempre un concept di fondo che caratterizza i testi dei nostri album. In Art Bleeds era la ferita dell’artista, in Skymorphosys era un mix di astronomia e mito, GOA raccontava una storia sci-fi, mentre Earth-Sick è la metafora di un organismo malato di un cancro sconosciuto. Questa malattia è la razza umana, che consuma il pianeta come il cancro un polmone o un’altra parte del corpo umano. La cosa naturalmente viene vista secondo le varie sfaccettature, della mente, come in Plague and Pray o del corpo come in World Damnatomy o dal punto di vista etico, come in Dominant GenEthics, che parla di come l’etica religiosa impedisca l’eutanasia o l’uso delle cellule staminali, mentre d’altra parte l’ingegneria genetica rischia una deriva quasi nazista.

Siete passati dalla Mascot Records alla Bakerteam Records, come vi state trovando con questa nuova label che si sta mostrando di grande qualità?

Raff - Bene! Bakerteam dal primo incontro si e’ dimostrata motivata ed interessata al progetto. Per noi e’ un aspetto fondamentale; questo deal e’ un cambiamento e come tale e’ l’inizio di un nuovo viaggio e come e’ naturale per ogni nuova esperienza ci si augura sempre il meglio possibile. C’è una grande fiducia reciproca.

Quale secondo voi è il brano più rappresentativo di Earth-Sick? Quale è il pezzo al quale vi sentite più affezionati di questo album?

Joe - Intanto non è detto che le due cose coincidano. Ci siamo molto interrogati sul primo aspetto, dovendo decidere il brano di cui realizzare il videoclip e la scelta è caduta su HIV (Heretic, Infected, Voracious), un pezzo che recupera la dimensione techno-death più old school dei Gory Blister contaminandola con qualche influenza Pestilence/Spheres. Unanimemente abbiamo pensato fosse il brano che più di tutti poteva rappresentare quello che sono sempre stati e soprattutto sono ora, i Gory Blister. Per quanto attiene al secondo aspetto, ci siamo affezionati a più di un pezzo. Diciamo che ognuno di noi ha il suo. Personalmente è Decanted Embryos a darmi le sensazioni più positive.

Perché intitolare il vostro disco Earth-Sick e quale è il significato di questo titolo?

Joe - L’idea mi è venuta quando per un certo periodo, uscendo di casa presto per le strade di Milano, mi capitava di accusare dei conati di vomito, che collegavo allo smog, non solo chimico, ma anche acustico. Ho pensato che se fossi stato il pianeta Terra sarei stato nauseato da tutto ciò e avrei voluto vomitare questo male una volta per tutte. Il ritornello della title-track esprime proprio questa sensazione: “Earth-Sick, it makes me die, grown inside, nauseated”.

Ci parlate della copertina del disco? Davvero bella ed originale...

Joe - Grazie del complimento! Sicuramente ci sarà anche qualcuno cui piacerà un pò meno. Le nostre CD covers sono sempre molto controverse. Stavamo cercando online delle immagini in grado di rappresentare emotivamente una civiltà in declino oppure un pianeta malato o il finale di Ecatombe - la città verrà distrutta all’alba - di Romero (vedetevi l’originale, non il rifacimento di qualche anno fa!). Avevo anche pensato ad uno stomaco in cancrena, ma sarebbe stato troppo Carcass. Quando stavamo perdendo le speranze mi sono imbattuto nelle opere grafiche di Hal Rotter e ce n’è stata una che mi ha detto “si, sono io, mi stavi cercando”.

Siete d’origine tarantina come noi. Quanto è stato difficile affermarvi nel mondo della musica?

Joe - Ah, che bello condividere questa croce/delizia! Personalmente ho un concetto piuttosto contraddittorio della mia città natale. Una città che grida vendetta, che ti fa immaginare tutto quello che poteva essere e non è. Grazie alle scelte del passato ed alla sudditanza della nostra classe dirigente, Taranto è oggi straziata da inquinamento e sottomarini nucleari! Quando i cittadini decideranno da un lato di liberarsi della morsa dell’Ilva (l’acciaieria), dall’altro di riprendersi i propri territori stupendi requisiti dalla Marina Militare, io sarò in trincea! Detto questo però, devo anche affermare senza timore che quello che siamo riusciti a fare nella musica trasferendoci a Milano in un tempo in cui internet non c’era ancora, non avremmo potuto mai realizzarlo restando a Taranto. Si tratta di un gap di mentalità e strutture. Oggi molte situazioni sono cambiate, ma non è tutto oro quello che luccica. Resto convinto che continuiamo a pagare irrimediabilmente lo scotto di essere nati artisticamente al sud. Anche se la rabbia che riversiamo nel nostro death metal deriva proprio dalle nostre origini. E mo mi stappo na Raffo (che ho trovato anche qui)!

Quanto vi sentite legati alla città di Taranto nonostante ormai se non sbaglio siete trapiantati da diversi anni in Lombardia?

Joe - Credo di aver già risposto ampiamente. Aggiungo solo una cosa: dopo 15 anni ho ancora la residenza a Taranto. Non è un capriccio, ma è diventato un sogno. Una città pulita, che ama il mare ed i prodotti tipici, con le piste ciclabili e con la valorizzazione delle bellezze della Magna Grecia.

Nella città di Taranto oggi si parla tanto di una frase “RespiriAMO Taranto”. Qual è il vostro pensiero a tal proposito?

Raff - Chiudere definitivamente l’Ilva e riconvertire l’area, che sottolineo, come superficie è più ampia della città stessa, a parco naturale; ripensare tutto secondo una visione economica orientata verso agricoltura, pesca e turismo anziche’ gli interessi dei baroni e della politica.

Il genere musicale che suonate, valorizza il vostro essere musicisti?

Raff - Essendo il death metal un genere che richiede un modo di scrivere e di eseguire molto tecnico, voloce e preciso credo di sì, almeno per quanto riguarda questi aspetti della musica. Tuttavia sono dell’idea che per scrivere delle buone canzoni non sia necessaria la tecnica estrema. Sono importanti anche altri valori come il gusto, l’esperienza e il cosiddetto fattore X che non tutti i musicisti posseggono.

Ci sarà un tour con delle date live di supporto a Earth-Sick? C’è possibilità di vedervi suonare live anche nel sud e perché no, nella città di Taranto?

Joe - Ci stiamo lavorando. Non è più facile come un tempo. Molti locali non hanno più i permessi per la musica Live, oppure prendono solo tribute bands o molto più spesso non vogliono pagare, ma magari essere pagati. Per non parlare della nuova moda di pagare dalle 3 alle 10.000€ per andare in tour con qualche grosso nome. Aggiungiamoci pure un’attitudine un pò reazionaria rispetto ai concerti metal. L’ordine pubblico è più importante! I governi che si sono succeduti si sono dimostrati molto attenti alla salute delle nostre orecchie! Comunque, per ora l’unica data fissata è proprio in Puglia! Il 3 giugno saremo a Bari, al Demodè, nel bill di supporto alla data degli Obituary.

Pensate ci sia la possibilità di vedere pubblicato in futuro un vostro live album, o magari un DVD?

Joe - Per ora non ci sono le condizioni. Se avremo la possibilità di organizzare un tour come quello del 2006 faremo tantissime riprese video e vedremo. Purtroppo tutto è legato alle vendite. Per ora, c’è il videoclip in uscita.

Cosa pensate delle scena metal e della scena musicale in genere?

Joe - Ti racconto un aneddoto. A settembre sono andato al Live di Trezzo a vedere i Coroner. Era un sabato. Il locale era mezzo vuoto, ma dopo la fine del festival, in previsione della serata di discoteca rock/metal (!) sono arrivati orde di ragazzi superagghindati e truccati da metallari. Il locale era pieno. Sarei passato col lanciafiamme! Ma oltre ad un aspetto diciamo così folcloristico, ci sono altri fattori che determinano la crisi del metal e della musica in generale. Più che al filesharing, penso al fatto che l’abbattimento dei costi ha permesso a chiunque di prodursi il proprio CD, saturando il mercato e permettendo ogni tipo di speculazione alle etichette discografiche. Queste, per altro, hanno così “investito” nella musica usa e getta, abbassando ulteriormente la qualità dei prodotti.

Volete lasciare un messaggio ai nostri lettori?

Joe - Immagino che di qui a poco troverete molte pagine internet che permetteranno di scaricare gratis il nostro nuovo lavoro. OK, chi sono i Gory Blister per cui devo comprarmi il loro CD a scatola chiusa? Va bene, io sono il primo che ritiene che l’ascolto della musica debba essere gratuito, ma quando avrete capito che in quelle note c’è il nostro sudore ed il nostro sangue, se lo ritenete opportuno, compratevi il CD! Occupa spazio? Costa TROPPO? Compratelo su iTUNES! Ma sappiate che se Earth-Sick vi piace e lo avete scaricato gratis, ci avete fatto un danno irreparabile se poi non lo comprate.

Maurizio Mazzarella