FOMENTO - Intervista alla Band

Fomento (Press Office)

Intervista ai nostrani Fomento in occasione della pubblicazione del loro ultimo lavoro in studio To Persevere Is Diabolical edito da Coroner Records. Ci risponde il membro della band Marco Krasinski (voce/basso):

Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?

-“To Persevere is Diabolical” (via Coroner Records) è il nostro secondo album, seguito di “Either Caesars or Nothing” del 2009. I 12 brani che lo compongono sono stati prodotti da me e registrati, mixati e masterizzati da Matteo Gabbianelli presso gli studi Kutso Noise Home l’estate scorsa. L’artwork del disco invece è opera di Brent Elliott White (Job for a Cowboy, Trivium, Arch Enemy).

Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?

-I FOMENTO nascono circa sei anni fa a Roma da una mia idea e il nostro primo concerto è stato il 06/06/06 all’ex-Traffic.  Credo quella data ci abbia portato fortuna!

Come è nato invece il nome della band?

-Il nostro nome è ispirato ad un vecchio fumetto della PlayPress che si chiamava “Il Massacratore” e il motto del protagonista era: 100% FOMENTO Puro! Ci piace pensare che sia una perfetta sintesi di quello che vogliamo trasmettere con la nostra musica.

Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?

-I testi sono molto importanti, non riuscirei mai ad urlare a squarcia gola con impeto e convinzione qualcosa di cui non mi importa nulla. Ci metto molta ricerca e cerco di trattare temi che possano essere interessanti per chi li ascolta o legge. L’importante è trovare un punto di vista originale che stuzzichi la curiosità di chi ci ascolta. Spesso poi mi piace fare riferimenti alle culture antiche, in particolare romana e greca. Consiglio a chi fosse interessato di scaricarsi i “lyrics book” dei dischi dal mio sito.

Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?

-Per questo nuovo disco ci piace dire che ci siamo un po’ “impolacchiti”. Ci siamo evoluti come stile ed è cambiato il genere che proponiamo. Ci sono molti più elementi death metal con qualche variante black e anche l’ossatura thrash metal che ci contraddistingue è decisamente più veloce e incazzata.

Come nasce un vostro pezzo?

-Quasi sempre i pezzi nascono da dei riff che porto io o da materiale che hanno riproposto gli altri e che io tendo a riorganizzare e a struttura in canzone. Da lì cominciamo a lavorarci insieme tenendo sempre bene a mente che deve trasmettere 100% Fomento Puro dall’inizio alla fine!

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

-Ultimamente i miei due pezzi preferiti del disco sono “Desecrators” e “Devil’sTrill”. Quest’ultimo in particolare a livello tecnico tra chitarre e batteria è bello intricato.

Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?

-Sicuramente gli Slayer, Walls of Jericho, Hatebreed, Sepultura, Behemoth, Misery Index e i Nickelback.

Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?  

-Proprio in questi giorni stiamo organizzando le prossime date a supporto del disco e speriamo da qui a Natale di riuscire a portarlo in giro un po’ ovunque!

E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?

-Per ora no, ma mai dire mai! Registrare un intero concerto o magari spezzoni di tour per un DVD non sarebbe male, eheh.

Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?

-Il problema della scena musicale italiana è che soprattutto per il metal è molto provinciale. Tendiamo a seguire, quasi sempre in ritardo, quello che va oltralpe o oltreoceano senza mai cercare di trovare una nostra vera identità. Culturalmente poi il problema non è nemmeno il metal, bensì che non esiste nemmeno quella rock di cultura. Se Vasco Rossi e Ligabue sono la massima rappresentazione del rock in Italia, come i Lacuna Coil del metal, stiamo messi proprio male.

Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?

-Ci ha sempre dato un’incredibile mano nel promuovere e far conoscere la nostra musica in tutto il mondo. Certo poi c’è gente che si scarica il disco a buffo e facendo così ci danneggia però è solo l’altro lato della medaglia.

Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?

-Direi proprio di sì. Certo, si può fare sempre di più, ma ci abbiamo messo tanto sudore a trovare il giusto equilibrio tra i gusti di ognuno ed è una gran bella soddisfazione.

C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?

-Mi piacerebbe cantare un pezzo con la cantante dei Walls of Jerico, verrebbe fuori qualcosa di veramente brutale. 

Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

-Vi ringrazio per l’opportunità di questa intervista. Spero che andrete a dare un’occhiata alle nostro nuovo disco “To Persevere is Diabolical”. FOMENTO! 


Maurizio Mazzarella