STEVE SYLVESTER - Intervista all'Artista

Steve Sylvester

Il Negromante Del Rock, mai altro titolo poteva essere più appropriato per l’autobiografia di Steve Sylvester che, nonostante abbia deciso di svuotare il sacco una volta per tutte, continua a mantenere intatto l’alone di mistero che aleggia attorno alla sua persona. Fatto questo che gli permette di essere un artista affascinante ma a conti fatti anche uomo di spessore e di notevole cultura, al di là di quelle che possono essere le proprie convinzioni filosofiche e religiose o le esperienze di vita vissuta. Figura unica anche se ci guardiamo attorno al di fuori dei patri confini, è l’incarnazione vivente dell’heavy metal, quello di qualità, a livello tecnico perché dotato di uno stile personalissimo e inimitabile che gli permette contemporaneamente di ferire, graffiare ma anche di essere più morbido, melodico, suadente e raggiungere tonalità più alte, a livello concettuale perché ogni lavoro che ha pubblicato è sempre stato incentrato su uno o più temi portanti, a livello di spettacolo… e questo lo sapete bene tutti !!! L’uscita del sopracitato libro e la contemporanea pubblicazione dell’ep Black Sun dei Sancta Sactorum sono l’occasione giusta per scambiare, con immenso onore, quattro chiacchiere a tutto tondo con Steve… 

Ciao Steve e grazie per il tempo che ci stai dedicando! In fase di recensione de Il Negromante… ho parlato di una tua esigenza ’catartica’, una volta apposto il settimo sigillo sull’epopea Death SS, che ti ha indotto a formalizzare una volta per tutte la tua verità. Poi le coincidenze degli accadimenti (i contemporanei contatti con Marco Refe e Gianni Della Cioppa) hanno fatto il resto. Segno che era il momento giusto ??? 

-Si, indubbiamente! Avevo in mente da tempo questo progetto ma stavo aspettando il momento e la situazione giusta per poterlo realizzare. L'incontro con Gianni della Cioppa e Marco Refe è stato determinante per convincermi che quel momento era finalmente arrivato.

Hai detto che avevi provato già altre volte a scrivere questo tuo libro, magari non sei andato avanti perché non era facile trovare un editore disposto a pubblicare un testo difficile … ?

-No, in realtà negli anni avevo ricevuto diverse proposte editoriali in merito. La difficoltà era piuttosto quella di far coincidere tra loro diversi elementi che io ritengo indispensabili per la buona riuscita di un lavoro di questo tipo, come un editore che mi lasciasse la massima libertà e un giornalista-scrittore che sapesse veramente entrare in sintonia con me e quanto avevo da raccontare.

Eppure in questi giorni state ricevendo riscontri di critica e vendita lusinghieri. C’è una moltitudine di gente che lo attendeva… Di la verità, ve l’aspettavate Tu, Gianni e Marco ?

-Sapevo che i fans dei DEATH SS aspettavano da tempo qualcosa del genere. Il periodo che ha portato alla genesi della band è sempre stato quello più misterioso ed oggetto di autentiche leggende metropolitane tra il popolo metal. Spero di averli accontentati.

Leggendo il testo è palese che sei sempre andato avanti per la tua strada, incurante delle critiche e delle chiacchiere da comari di quartiere… Un atteggiamento coerente che hai sempre perseguito sino ad oggi. Alla luce dell’enorme impegno e della mole consistente di lavoro che hai macinato per produrre sempre dischi perfetti e di spessore, non ti ha mai dato fastidio questo fatto, in particolar modo se per questo motivo l’aspetto artistico alcune volte sia passato in secondo piano ? 

-Purtroppo questo è il prezzo da pagare per non aver mai voluto scendere a compromessi e quando quello che proponi suscita un impatto molto forte. La maggior parte delle persone si limita a giudicare la parte esteriore senza prendersi lo sforzo di analizzare anche il contenuto della proposta.

Sempre parlando di difficoltà, nella tua carriera ne hai incontrate… Al di là dei luoghi comuni (crisi del mercato, mancanza di spazi, ecc…) quali sono le problematiche, anche a livello burocratico, che un gruppo che vuol far musica seriamente deve affrontare ?

-Ci sono precise politiche economiche e culturali legate ad ogni singolo paese che determinano cosa sia più adatto o meno alla "cultura di massa". In base a questo, chi decide di vivere con la musica deve fare bene i conti con quelle che sono le offerte che il suo mercato propone. In Italia ad esempio, chi muove le fila non permetterà mai di avere un artista "popolare" che sia musicalmente e visivamente più "trasgressivo" di Vasco Rossi o dei Litfiba. Quello è il massimo che l'industria nazionale può concedere. Anche a livello indipendente o "underground" non abbiamo un mercato con dei numeri che possano permettere la sopravvivenza di realtà musicali meno omologate. Oltretutto lo stesso pubblico cosiddetto "alternativo" preferisce in genere dedicare le sue scarse risorse a quanto proposto all'estero piuttosto che guardare in casa. Gruppi validi ed innovativi ce ne sarebbero anche, ma saranno sempre costretti a considerare la musica come ad un hobby..

Magari narrare la seconda parte della tua carriera, dalla rinascita dei Death SS in poi, affrontando i predetti aspetti può essere un idea per un ‘Il Negromante…’ parte seconda ! Che ne pensi ?

-Per il momento sono soddisfatto così... Magari un giorno vedremo.....!

A tal proposito faccio a te la stessa domanda che ho fatto a Gianni (Della Cioppa, in un intervista appena pubblicata…). Quali pensi siano i motivi della crisi del mercato discografico ? E’ davvero solo colpa del download ? Io personalmente credo di no…

-Generalizzando a livello mondiale, penso che il concetto stesso di "mercato discografico" sia ormai mutato con l'evolversi della tecnologia a portata di tutti. Le etichette discografiche dovrebbero preoccuparsi di trovare un metodo legale ed economicamente soddisfacente per tutti, capace di distribuire la musica ovunque in rete, al passo con i tempi. Allo stesso modo andrebbe curato maggiormente anche l'aspetto "esteriore" del supporto musicale stesso che deve valere i soldi spesi. Assurdo aumentare il prezzo dei CD se poi li puoi comunque scaricare gratuitamente su qualche sito. Se un Cd costasse un prezzo "politico", senza essere gravato da tasse esorbitanti, e per di più fosse corredato da una confezione accattivante, credo che ben pochi ricorrerebbero al download, o comunque lo farebbero solo quelli che in ogni caso non lo avrebbero comprato. 

Steve, sei un ‘vero’ e gran collezionista di dischi, fumetti e film. Ci sono pezzi di cui vai orgoglioso ? Come riesci a custodire questa roba ? In cantina, in casa ? Sarà abbastanza grande…

-In effetti la mia casa sembra quasi un magazzino, tante sono le cose accumulate negli anni...

Hai affermato che fai incetta settimanalmente di libri. Quant’è importante la cultura, la sete di conoscenza per Steve Sylvester ?

-E' molto importante! Ti mantiene la mente allenata e scopri ogni giorno nuove cose. La curiosità, la voglia di conoscere, è un vero elisir di lunga vita.

Una delle cose che ho sempre apprezzato leggendo le tue interviste è che traspaiono i concetti di ’rispetto’ e ’vivi e lascia vivere’ che non hai mai nascosto. Così come rifiuti qualsiasi forma di prevaricazione… eppure nell’era del web, dove la conoscenza ed il rispetto delle idee altrui dovrebbe essere a portata di tutti, la madre degli ignoranti è sempre gravida… Le tue considerazioni!

-Bè, credo che si tratti di un'arma a doppio taglio: il fatto che chiunque è ora in grado di esternare pubblicamente le sue affermazioni attraverso il web, fa anche in modo che il primo cretino si senta giustificato nello sparare le sue cazzate.. Non serve la censura per questo. Basterebbe solo il buon senso e magari riflettere un pochino prima di parlare. Va benissimo la totale libertà ma bisogna anche pensare che la propria termina dove inizia quella altrui....

A distanza di più di un anno dal debutto The Shining Darkness, i Sancta Sactorum hanno pubblicato un nuovo ep, Black Sun, come da tradizione nelle tue pubblicazioni soliste e con i Death SS arricchito da inediti e cover, oltre ad un bellissimo video. Segno che è un progetto in cui ci credete molto e ci fa piacere. Quali i riscontri ricevuti ad oggi ?

-I Sancta Sanctorum hanno riscosso ovunque un buon successo di critica. Purtroppo vari motivi, non ultimo il gravissimo incidente accorso a Thomas, hanno impossibilitato un seguito "live" al progetto, ma non è detto che "The Shining Darkness" non abbia prima o poi un seguito...

C’è un criterio particolare col quale scegli i brani da coverizzare, a parte il fatto che son quasi sempre perle del rock di un tempo ?

-Un vero e proprio criterio non c'è.. Semplicemente scelgo canzoni possibilmente non troppo conosciute e che mi abbiano in qualche modo lasciato un buon feeling quando le ho ascoltate ...

Cosa mi racconti dei W.O.G.U.E ? Che riscontri avete avuto ? Il disco è splendido e spinto nei circuiti giusti poteva essere un potenziale ‘botto’…

-Anche qui abbiamo ricevuto recensioni molto positive ovunque. Sono anche d'accordo con te che il disco poteva essere "spinto" meglio, visto che aveva un appeal molto orecchiabile, pur senza mai essere "ruffiano". Amo molto questo progetto e spero che anch'esso possa avere prima o poi un seguito....

Secondo te qual è la miglior formazione dei Death SS ? Penso che dall’ingresso di Oleg Smirnoff (ormai da molti anni ex…) in poi il tasso tecnico sia cresciuto enormemente…

-Penso che ogni formazione dei DEATH SS sia stata la migliore per il periodo storico in cui è esistita. Quindi se mi chiedi ora qual'è la formazione migliore, ti rispondo che è quella attuale.

Cosa fai per preservare intatta nel tempo la tua voce ?

-Nulla di particolare... Non ci sono regole od esercizi speciali ai quali mi attengo per mantenere in esercizio la voce, penso sia una cosa di natura. Anzi, ho notato che con gli anni la mia voce si è addirittura potenziata...

Rispetto la tua volontà di essere ermetico sul futuro dei Death SS, per cui non ti chiedo nulla su di loro… Però non possiamo evitare di chiederti quali saranno le prossime mosse di Steve Sylvester ?

-Ultimamente sto lavorando su diversi fronti. Sto curando alcune colonne sonore di films horror di prossima uscita, alcuni dei quali mi vedono anche nel ruolo di attore, sto cantando alcuni brani per il nuovo album degli americani RIPPER, mentre assieme ad altri musicisti sia italiani che esteri, sto curando una sorta di musical metal basato sul libro di un avo del mio amico James Hogg, intitolato "Confessions of a Justified Sinner".. Chissà, potrebbe diventare il titolo del mio prossimo disco solista...

Nel ringraziarti ancora infinitamente lasciamo a te la chiusura con i lettori…

-Ringrazio te per il supporto ed un Satanico Abbraccio a tutti i visitatori di Giornale Metal! Steve

Salvatore Mazzarella