LORD OF MUSHROOMS - Intervista alla Band

Lord Of Mushrooms (web)

Intervista ai talentuosi Lord Of Mushrooms in occasione della pubblicazione del loro ultimo lavoro in studio "Perspectives" edito su etichetta Lion Music. Ci risponde il tasterista della band Luca Mariotti:

Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?

-Perspectives è il terzo capitolo dei LoM, ed è senz’altro il progetto più ambizioso che la band abbia mai sfornato fino ad ora. E’ un concept album, la storia è stata scritta dal nostro bassista, Julien Negro, ispirato da una novella di Terry Pratchett.  Perspectives racconta le avventure di uno “strano” personaggio che descrive in prima persona tutti i suoi pensieri e tutti  i luoghi in cui si trova durante il suo “viaggio”. Musicalmente parlando, quest’album regala atmosfere sicuramente più cupe rispetto al precedente “7 deadly songs”, album molto brillante e positivo…avevamo bisogno di una svolta e i cambiamenti all’interno della “rosa” dei musicisti, insieme ad un ottima produzione,  hanno definitivamente maturato il sound dei Lord of Mushrooms:  Perspectives è stato mixato in Canada da Richard Chycki (Rush, Aerosmith, James La Brie, Dream Theater), masterizzato negli USA da Andy VanDette (Rush, Deep Purple, Porcupine Tree) e per concludere, a prendersi cura del’artwork è stato Travis Smith (Opeth, Devin Townsend, Nevermore).

Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?

-Lord of Mushrooms è un gruppo rock/metal progressive fondato negli anni ’90 dal chitarrista Laurent James e dal bassista Julien Negro. Inizialmente nacque come progetto “cover band” nell’ambito progressive (Marillion, Genesis, Dream Theater, Rush...), e non solo (Faith no More, Queen). In ogni caso, la tendenza non era quella di riprendere canzoni che si potevano ascoltare facilmente alla radio o altrove, ma di riproporre quindi qualcosa di alternativo. Nel 2002 la band decide di inoltrarsi anche nella composizione e lo fa “partorendo” il suo primo, ed ononimo album, registrato in casa, ma comunque distribuito dall’etichetta francese “Muséa”. Il secondo album, “7 Deadly Songs”, arriva invece 3 anni dopo, questa volta distribuito dalla Label Finlandese “Lion Music”. Qualcosa comincia a smuoversi, ottime recensioni cominciano ad arrivare, ed in poco tempo la band comincia ad esibirsi in vari concerti e festival importanti in Europa e in Cina, partecipando pure al prestigioso “MIDI Festival” a Pechino davanti 15000 persone. Mentre tutto sembrava andare per il meglio, cominciavano a formarsi delle “crepe” all’interno della band, soprattutto a livello compositivo stavano nascendo troppe divergenze tra i membri del gruppo. E così, in poco tempo, tutti, tranne due musicisti della band, lasciano il gruppo per formare una nuova formazione di tutt’altra ispirazione musicale (pop-rock)…ma Laurent James (chitarrista non che leader fondatore del gruppo) non ci stà: richiama all’appello Julien Negro (bassista co-fondatore che lasciò la band dopo “7 seadly song”) e  così insieme decidono di trovare dei nuovi compagni di viaggio per una nuova avventura. Poiché Laurent ha vissuto diversi anni della sua infanzia in Italia, il chitarrista decide di cominciare a cercare nuovi musicisti provenienti pure dallo “stivale d’Europa”, ed è proprio questo il periodo in cui avviene l’incontro con le due new entries italiane: il sottoscritto Luca Mariotti (tastiere, clarinetto) e Marco Talevi (batteria). Il feeling non manca fin dal primo incontro/audizione e in breve tempo, io e Marco ci ritroviamo chiamati “a corte” nel reame dei funghi. Finalmente la band comincia a prendere forma e, con il ritorno di Julien Negro al basso, ora manca solo un cantante…dopo qualche audizione, la band decide di ingaggiare William Morabito (italo-francese). L’entusiasmo è alle stelle, il chitarrista Laurent James e il sottoscritto Luca Mariotti scopriamo di avere un certo feeling a livello compositivo, la band è riformata e per l’occasione il quintetto viene riconfermato per la sua seconda volta al MIDI Festival di Pechino nel settembre 2008, dove i Lord of Mushrooms si esibiscono davanti un pubblico di 5000 persone proponendo pure 3 nuove composizioni, ora ritrovabili in Perspectives. Dopo qualche mese e qualche concerto nella Costa Azzura, a malincuore, la band si rende conto di non essere abbastanza soddisfatta del nuovo cantante che purtroppo, per quanto si dimostri sotto molti aspetti la persona ideale, è carente in diversi aspetti vocali, obbligatori per quanto riguarda il sound del gruppo. Dopo un breve periodo di ricaduta, i due compositori, io e Laurent, decidiamo di non lasciar perdere e, rimboccandoci le maniche, incominciamo a contattare ed audizionare diversi cantanti in tutto il mondo. Il tempo passa, la composizione del nuovo album giunge al termine e allo stesso momento iniziano le registrazioni, e, dopo un lungo periodo di audizioni, finalmente,  la band fa la sua scelta: sarà il brasiliano Gus Monsanto (ex Adagio) a prendere il posto di front man nei Lord of Mushrooms. Dopo aver portato a termine pure le registrazioni della voce, la band si rende conto che ora manca solo una bella produzione per ritornare nel migliore dei modi sulla scena progressive e, anche se ci vorranno un paio d’anni in più, sarà Richard Chicki (Rush, Aerosmith, James La Brie, Dream Theater) a mixare l’album, Andy VanDette (Rush, Deep Purple, Porcupine Tree) a masterizzarlo, ed infine Travis Smith (Opeth, Devin Townsend, Nevermore). Siamo arrivati al giorno d’oggi, è vero, sono passati 7 anni dal precedente 7 Deadly songs, ma ora Perspectives è sul mercato, e i Lord of Mushrooms sono pronti più di prima per tornare sulla scena!!!

Come è nato invece il nome della band?

-Eheh ce lo chiedono in tanti…e al contrario di come molti pensano, non facciamo uso di funghi allucinogeni, anche perché, in caso contrario, sarebbe veramente difficile eseguire i nostri brani!!! Il nome Lord of Mushrooms nasce dal fatto che la maggior parte delle volte, nell’ambito rock/metal/progressive, ci si prende troppo sul serio, e in realtà il nostro scopo era soltanto quello di portare un briciolo di ironia anche in questo stile di musica!!!

Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?

-Sicuramente nel progetto Lord of Mushrooms i testi hanno meno importanza rispetto alla musica. Tutti gli album sono dei concept: In generale il primo album parla di un personaggio che ogni notte sogna quello che gli succederà poi il giorno dopo. Seven Deadly songs invece parla dei sette peccati capitali e i testi furono scritti dal interamente dal primo cantante, Julien Vallespi. Per quanto riguarda Perspectives, come ho già accennato sopra, la storia è stata scritta dal nostro bassista, Julien Negro, ispirato da una novella di Terry Pratchett.  Perspectives racconta le avventure di uno “strano” personaggio che descrive in prima persona tutti i suoi pensieri e tutti  i luoghi in cui si trova durante il suo “viaggio”. Dato che la chiave del racconto sarà rivelata soltanto nell’ultima canzone, preferisco non svelarvi i dettagli di ogni singolo capitolo, ma in sostanza lo scopo di questo concept è di portare alcuni “problemi” legati all’umanità contemporanea, ad un altro “strano” livello, facendo capire all’ascoltatore che, alla fine, è tutta una questione di prospettive…Perspectives.

Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?

-Diciamo che con la nostra musica cerchiamo di catturare l’attenzione di un pubblico assai vasto nonostante, e prutroppo, la musica progressiva è ormai diventata un genere di musica più che elitario. Ci sono tantissimi elementi che possono essere presi in considerazione: innanzi tutto  ci preoccupiamo sempre di sorprendere l’ascoltatore con un pizzico di originalità, cercando di inserire all’interno della nostra musica tutte le nostre influenze, mescolandole e arricchendole con il nostro proprio sound. In Perspectives ci sono tantissime sfumature e “chicche” a livello compositivo che interesseranno soprattutto le orecchie dei musicisti, abbiamo cercato di comporre un qualcosa di colto e ricercato rendendo l’ascolto, allo stesso momento, fluido e passabile, per accontentare anche le orecchie più profane.

Come nasce un vostro pezzo?

-Eheh domanda da un milione di dollari…come vi ho citato sopra, i compositori di questo nuovo Perspectives siamo io e Laurent. Ogni canzone è nata in modo diverso ed è veramente difficile potervi spiegare ogni singolo passo durante la composizione. Inizialmente abbiamo cominciato a comporre via skype, visto che io abitavo ancora in Italia e Laurent si trovava nei pressi di Monte-Carlo. Si è sempre cominciata una composizione partendo da un’idea, un riff, un ritmo, la ricerca di una sonorità e tanti altri piccoli dettagli. Sicuramente tutto è diventato più facile a partire dal momento in cui mi sono trasferito qui in Francia in casa LoM!!! Uno dei molti dettagli importanti a livello compositivo è stato pure la scelta di comporci parti a vicenda, vi spiego il perché: molte volte i musicisti si ritrovano a “cadere” in tantissimi cliché musicali, dati dal proprio bagaglio musicale e dai propri limiti o abitudini strumentali. In questo modo abbiamo evitato tutto ciò, perché dal momento in cui un’ idea non parte dalla tua testa, ma da quella di un’altra persona, siamo obbligati ad analizzarla, comprenderla ed eseguirla in un modo diverso, e sicuramente meno naturale rispetto ad una parte composta da noi stessi. Ovviamente non tutte le parti sono state composte in questo modo, ma in ogni caso penso che questa sia un’ottima formula di composizione che può aiutare qualsiasi musicista a rimettersi in discussione cercando di trovare nuove soluzioni, arricchendo la propria musica con un pizzico di innovazione e originalità in più.

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

-Altra domanda da un milione di dollari….qui non posso parlare a nome di tutti, è veramente difficile poter dire quale sia il brano preferito di ogni componente della band…già è molto difficile potervi dire qual è il mio…è esattamente come chiedere ad una mamma quale è il suo figlio preferito. Ogni brano all’interno di Perspectives è diverso, e personalmente ognuno mi piace per la sua particolarità…ma giusto per farvi felici posso dirvi che uno dei brani al quale sono più affezionato è Grace (Dedicated to…).

Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?

-Sono tanti i progetti musicali dai quali abbiamo preso ispirazione durante la composizione di Perspectives, vi cito i principali: Pain of Salvation, Devin Townsend, Mike Patton, Mattias Eklund, Muse, Meshuggah ecc… Inoltre , visto che Laurent è cresciuto in una famiglia di cantanti d’Opera ed io sono un maestro di clarinetto, proveniente da un’ inizio di carriera nell’ambito orchestrale, sicuramente le nostre influenze non si limitano soltanto a band rock, metal e progressive, ma c’è pure una bella lista di compositori che hanno lasciato il segno nella storia della musica…vi elenco alcuni di loro: Maurice Ravel, Claude Debussy, Francis Poulenc, Johann S. Bach, Igor Stravinsky, Steve Reich ecc…

Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?  

-Sicuramente entro la fine di quest’anno si avrà l’occasione di poterci venir a vedere live, spero in giro per il mondo!!! Ora siamo in fase di organizzazione, non c’è niente che possa anticiparvi per il momento, la sola cosa che posso proporvi è quella di seguirci sul nostro sito ufficiale www.lordofmushrooms.net oppure sulla nostra pagina facebook www.facebook.com/lordofmushrooms.

E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?

-Per il momento ci stiamo occupando soltanto della promozione del nuovo album, siamo molto contenti di ricevere recensioni da tutto il mondo, il prossimo passo è sicuramente quello di organizzare un bel tour…e se il destino sarà dalla nostra parte prima o poi potremo pensare pure ad un album dal vivo oppure ad un DVD, perché no!!!

Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?

-Bhé, diciamo che nel nostro caso, non possiamo definirci una band ne italiana ne francese, ma internazionale…personalmente da italiano e da musicista, posso dirvi a malincuore che la scena musicale italiana in generale è diventata abbastanza insopportabile, abbiamo tantissimi talenti e band grandiose che l’Italia snobba e mette da parte favorendo musica di livello basso, solo perché vende o fa business….produttori che prendono pupazzi e ci costruiscono intorno personaggi, magari soltanto per creare la canzone dell’estate, o per vivere nell’agio alle spalle della gente che ancora crede nelle passioni e che darebbe in cambio qualsiasi cosa per vederle realizzate....ma purtroppo questo sta diventando un problema generale anche a livello mondiale…anche se bisogna ammettere che qualche eccezione, per fortuna, ancora c’è!!! Bisogna ricordarsi che la musica è un’arte, anzi l’arte suprema, ed è assai deprimente vederla “bastonata” dalla società di oggi …basta  pensare che in Italia pure le orchestre sinfoniche più famose stanno morendo…per dare spazio a chi?? Tiziano Ferro…Gigi d’Alessio…preferisco non commentare….spero soltanto che un giorno il mondo si svegli e riporti a se le vere passioni della vita…che non sono di certo nè i soldi né il business!!!

Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?

-Per quanto ci riguarda internet ci ha sempre dato una mano e penso che sia uno strumento che aiuti tantissimo i musicisti in generale, permettendogli di far conoscere la propria musica in tutto il mondo attraverso un semplice click di mouse…

Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?

-Oddio che domanda ahahah…il genere che suoniamo lo decidiamo noi, prende vita nelle nostre menti, nessuno ci obbliga a fare la musica che facciamo e in realtà non ci piace nemmeno doverne dare una definizione o catalogarla in un genere in particolare…poi è chiaro, e come vediamo in tantissime recensioni, ogni persona capta qualcosa di diverso dalla nostra musica e ci può “catalogare” dove preferisce, in base al proprio bagaglio culturale e di conoscenza musicale… In sostanza quello che cerco di dire è  che ogni compositore deve valorizzare il proprio talento con la propria musica, cercando di esserene padrone e non schiavo, solo così è possibile valorizzare il proprio talento!!!
C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?

-Perché no, ci sono tanti musicisti con i quali ci piacerebbe collaborare un giorno, e tra i tanti di una lunga lista vi cito qualche nome: Daniel Gildenlow dei Pain of Salvation, Mike Patton, Devin Townsend, ecc…

Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

-Innanzi tutto vogliamo ringraziare la redazione sia per la recensione che per l’intervista, cosa che ci aiuta a farci un po’ di pubblicità via internet e di farci conoscere sempre di più, soprattutto in Italia, visto che ora parte della band è italiana!!! Vogliamo consigliare ai lettori che amano la nostra musica di comprare l’album fisico, perché scaricandolo, o comprandolo in digital download, si perderebbe tutto il bellissimo artwork fatto da Trevis Smith (in Italia è disponibile grazie alla Frontiers)…ma soprattutto vogliamo incoraggiarli a seguirci in ogni prossima mossa, perché presto i Lord of Mushrooms arriveranno anche in Italia pronti a farvi rivivere la nostra musica, questa volta live!!!

Maurizio Mazzarella