DISGUISE - Intervista alla Band

Disguise (My Kingdom Music)

Intervista ai nostrani Disguise, in occasione della pubblicazione del loro ultimo lavoro in studio "Second Coming" edito da My Kingdom Music:

Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?

-“Second Coming” è il nostro terzo full lenght, uscito a 5 anni di distanza dal suo predecessore “Late”. Musicalmente può essere identificato come un lavoro basato su una forte componente Black Metal con strutture più prettamente Death Metal ed influenze che vanno dal Black’n’Roll a partiture più moderne. E’ un album che suona estremamente aggressivo e che necessita di più di un ascolto per essere assimilato in pieno.

Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?

-La band è nata ormai 13 anni fa, nel 1998, a Barletta. All’epoca eravamo tutti dei ragazzini e non sapevamo cosa avremmo voluto suonare o che direzione avremmo intrapreso. Volevamo solo comporre buona musica e da subito abbiamo iniziato a comporre pezzi nostri. Il primo risultato è il Mcd demo “Impetus Mali/Mors Fidei” del 2001, un buon esempio di Occult Black Metal molto centrato sull’utilizzo delle tastiere. Da li abbiamo continuato la nostra evoluzione pubblicando 3 anni dopo “Human Primordial Instinct”, abbandonando in parte la componente melodica e maggiormente sinfonica e raggiungendo una dose di brutalità davvero notevole. Nel successivo “Late” abbiamo iniziato ad inserire un numero maggiormente variegato di influenze, senza trascurare l’impatto ma puntando molto sulle atmosfere cupe e sulfuree. Il resto è storia recente!

Come è nato invece il nome della band?

-Il nome DISGUISE viene da noi utilizzato nell’accezione di trasformazione, dissimulazione, camuffamento.

Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?

-L’aspetto lirico è sempre stato fondamentale all’interno dei nostri lavori. Già dal nostro primo album abbiamo iniziato un’esplorazione antropologica e psicologica della situazione vissuta dal genere umano. Situazione che è passata dalla necessità di riacquistare l’istinto primordiale ormai perso, all’impossibilità di redenzione e rinascita (in “Late”) ad una nuova luce con in effetti una maggiore positività contenuta nei testi di “Second Coming”. Il secondo avvento del genere umano. Le liriche dell’ultimo lavoro sono anche parzialmente autobiografiche, è anche il nostro ritorno dopo una lunga assenza con un sound rinnovato ma legato ancora al nostro passato.

Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?

-Sicuramente la coesistenza di diverse influenze all’interno dei nostri brani. Prendendo ad esempio “The origin of the unknown”: parte con un attacco molto Black’n’Roll e che può ricordare addirittura i Motorhead, continua con un break centrale sicuramente Black Metal per concludersi con una sfuriata sinfonica condita da partiture moderne. Abbiamo cercato in questo lavoro di non porci limiti di sorta legati a determinati canoni stilistici e di comporre musica di qualità senza restrizioni

Come nasce un vostro pezzo?

-Solitamente il nostro bassista porta in sala prove la struttura del brano che viene puntualmente destrutturata e ricostruita da tutta la band. L’inserimento della tastiera in seguito delinea maggiormente quale sarà la struttura finale del brano. 

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

-Personalmente uno dei brani che preferisco maggiormente è “Eclipse”, sia per il break centrale molto avanguardistico e personale sia perché dal punto di vista lirico spiega, almeno parzialmente, l’immagine della cover del cd.  Dal punto di vista più sperimentale non posso non citare la title track, dove abbiamo per la prima volta provato a musicare un componimento poetico, “Second Coming” appunto del poeta irlandese di inizi ‘900 Yeats. Abbiamo volutamente creato un contrasto tra parole scritte 100 anni fa e l’utilizzo dell’elettronica ed abbiamo composto la canzone più generalmente Heavy Metal della nostra carriera.

Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?

-Indubbiamente la maggiore influenza è stata ricevuta dal Black Metal norvegese dei primi anni ’90. La mia “triade” top è composta da “De mysteriis..”, “In the night side eclipse” e “ A blaze in the northen sky” senza dimenticare band come Limbonic Art, Dodheimsgard o Dimmu Borgir. Certamente anche band più Death Metal come Vader o Morbid Angel oppure gli stessi Slayer sono tra i nostri ascolti.

Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?  

-Abbiamo organizzato delle date live per la presentazione del cd. Saremo il 10 febbraio a Bari per il nostro release party, il 24 a Campobasso e recupereremo una data a Chieti rinviata questa settimana per neve. Stiamo anche aspettando conferma per alcune date di supporto a band straniere e lavorando per un vero e proprio tour nel futuro prossimo

E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?

-Per il momento no ma non ti nascondo che è qualcosa che ci piacerebbe fortemente realizzare. Non per fini commerciali ma semplicemente come autocelebrazione, magari in occasione dei nostri 15 anni di attività. Di materiale sicuramente ne abbiamo tanto!

Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?

-La scena italiana, anche se non ho più una conoscenza dettagliata come qualche anno fa, è molto positiva dal mio punto di vista. Le problematiche sono sempre le stesse: pochi locali, promoter inesistenti, contratti non rispettati. Ma non mi piace lamentarmi, sicuramente abbiamo avuto esperienze negative ma anche tante positive e  molto spesso le problematiche si risolvono se si vuole lavorare in questo senso.

Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?

-Non credo che ci abbia danneggiato ma non so nemmeno se ci ha dato una mano. Certamente per una band come la nostra il downloading illegale non rappresenta una perdita finanziaria, perché magari qualcuno scarica il cd, lo ascolta e poi lo acquista. Se digiti il titolo del cd su google ti compariranno decine di siti dove con un semplice click puoi scaricare illegalmente il lavoro. Però ci sono anche diversi portali (Itunes, MetalHits ecc) dove puoi scaricarlo ad un prezzo davvero irrisorio, intorno alle 4 euro. Penso che chi davvero ci vuole supportare comprerà o scaricherà il cd da piattaforme legali.

Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?

-Guarda in realtà non siamo dei musicisti eccelsi, nel senso che presi singolarmente non abbiamo nella tecnica la nostra dote migliore. Funzioniamo molto bene come gruppo però e questo è possibile perché sono 13 anni che la nostra line up è sempre la stessa. Sicuramente il genere che suoniamo valorizza le nostre doti compositive, esecutive e di band al 100%

C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?

-Non ci abbiamo mai pensato in realtà. Ce ne sono tanti ma nessuno in particolare in realtà.

Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

-Ti ringrazio per il supporto e per le belle parole spese per il nostro nuovo lavoro. It’s coming…

Maurizio Mazzarella